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USA West Coast on the road

USA West Coast on the road UN Viaggio di  15 Giorni attaraverso 4 Stati (California, Arizona, Utah e Nevada).

Si insomma ce l’abbiamo fatta.
Dopo i cambi di lavoro, i traslochi e tutti i «Quest’anno non è il caso, magari l’anno prossimo riusciamo!», ci siamo finalmente convinti a prenotare. Con circa 4 mesi di tempo per mettere da parte i soldi e un’app che mi ha salvato per fortuna.
Ho realizzato il tipo di viaggio che stavamo per fare, tre giorni prima di partire.

Durante il momento di fare la valigia. Quel momento nel quale hai la valigia vuota in fondo ai piedi del letto e l’armadio aperto, ed inizi a guardare prima uno e poi l’altro, poi l’uno e poi l’altro.. in loop per ore. Lì ho capito. Ho capito che non ce l’avrei mai fatta.

MILANO MALPENSA 7 Ottobre 2019

Aereo per Los Angeles ore 13.

Sveglia da Padova ore 6.45 (sai il traffico, gli imprevisti,…)

«Si dai facciamo colazione in aeroporto con calma!»
Siamo arrivati puntuali, puntualissimi, ma controlli infiniti, (Sapete tutti i “Bisognerebbe essere in aeroporto sempre due ore prima”, che non sono mai serviti a nulla in realtà, ecco si, in un volo così si!).

«Cavolo ma stanno già imbarcando?»

Si stavano imbarcando. Quindi no colazione, no pranzo, no niente.

«Ma io ho fame cazzo!»  Va bhé. Ci imbarchiamo.

«Posto finestrino?»

Ovviamente no. Corridoio. «Meglio no? Così allunghi le gambe!» Eh si certo, così se volessi potrei far lo sgambetto alle hostess, che magari si incazzano e mi fanno l’upgrade in business.

In ogni caso avevo fame. Tanta. Ma mancava troppo tempo prima che portassero qualcosa di commestibile, quindi come faccio sempre, ho pensato che l’alternativa migliore per attendere quel momento fosse dormire. Io narcolettica, che in un viaggio in macchina di dieci minuti fino all’Ikea mi addormento a portiera chiusa, faccio un breve calcolo mentale di quando posso addormentarmi per essere in linea con il fuso orario. No, non ora. Peccato.

Accendo lo schermo per vedere almeno che film ci sono.
GREY’S ANATOMY

Uau alla grande!Metti che uno non si ricordi le statistiche di quante volte nella vita si può prendere un aereo che poi precipita..
Play.

Ancora prima del decollo dormivo già, in una di quelle posizioni scomodissime che ti fa maledire il tuo amore per viaggi. Cioè appena ti ritrovi le ginocchia in gola e Derek Shepherd che ti guarda negli occhi ad un centimetro dalla faccia.Sogno?

No. La tipa di fronte a me ha pensato di tirar giù lo schienale manco fosse in spiaggia a Copacabana. Così per 12 ore di fila.

Ho scoperto solo le ultime 4 ore che in fondo all’aereo distribuivano snack e bibite, gratis.

«E tu dov’eri? Dormivi?»

Macché, ero solo incastrata.

USA  West Coast on the road: 15 Giorni, 4 Stati (California, Arizona, Utah e Nevada)

LOS ANGELES (stesso giorno)

Atterrati finalmente.

Usciamo dall’aeroporto con nelle orecchie:

CALIFORNIAAAAA..

CALIFORNIAAA..

HERE WE COMEEE!

Occhiali da sole, cielo azzurro, gente in infradito, palme..

No un cazzo, non è vero.

Siamo arrivati alle 18.30 e fuori era già buio.  Navetta fino al noleggio auto e via fino al Motel prenotato.
Classico Motel americano.

E quando dico classico so già che non serve descriverlo perché sappiamo tutti com’è fatto. Insegna luminosa, arredamento basic, malattie veneree sulla moquet e quell’alone misterioso del “Chissà quante cose strane stanno succedendo dietro quelle porte’’.

Tempo di realizzare e mettere giù le valigie, che ci siamo resi conto di avere non poca fame. Forse più sonno, ma anche fame.
Ultimo sforzo prima di andare a letto.. la ricerca di cibo! Il quartiere era abbastanza triste, ma avevamo calcolato di doverci solo dormire quindi non avevamo previsto passeggiate notturne.

OH UN MCDONALDS!

Sta chiudendo.

«Ma come sta chiudendo? Un Mcdonalds a Los Angeles che chiude alle 21.30?’»  Sì!

Fortunatamente i ragazzi che ci lavoravano dentro, probabilmente impietositi, ci hanno aperto. Non abbiamo voluto approfittare del loro buon cuore californiano e abbiamo preso il tutto da portar via.

Per poi mangiare seduti sul letto nel motel, prima di collassare nel sonno ancor prima di aver finito di masticare.

Ancora non riuscivo a crederci. Mi sembrava tutto surreale e finto, poi per fortuna ho iniziato a sentire i due coinquilini dell’appartamento sopra il nostro, meno stanchi di noi, che si intrattenevano. Probabilmente ad una partita di Scopone Scientifico, vista l’enfasi; e allora ho finalmente realizzato dov’eravamo.

LOS ANGELES 8 Ottobre 2019

h. 5.15 am

SVEGLIAAA!

Mi chiedo perché organizzare e pianificare un viaggio mesi prima, quando puoi tranquillamente usare il tempo che ti concede il jet lag la mattina presto.
Abbiamo aspettato un orario ragionevole e siamo finalmente partiti.

Prima tappa prevista: LOS ANGELES

Dopo aver sentito così tanti «Ah L.A è proprio una merda! Non c’è nulla», alternati ad altrettanti «Si potete anche saltarla tranquillamente», non vedevamo davvero l’ora di vederla.

Personalmente volevo solo un caffè, poi potevamo anche andare via. Ero in astinenza da caffè da 2 giorni ormai. DUE GIORNI!

Abbiamo cercato un posticino dove fare la prima ‘tipica’ colazione, che fosse vicino a Venice Beach  (unica cosa che volevamo davvero vedere!). E lo abbiamo trovato. Classico posto da Los Angeles, hypster, vegan e che ti fa pagare 25$ un pancake integrale, anche se bellissimo da vedere.Los angeles colazione viaggio usa

What are you grateful for?: il caffè, era davvero buono.

Comunque sì, tutto sommato non avevano poi tutti i torti, Los Angeles  non ci ha entusiasmato. Vero anche che non le abbiamo concesso sta gran possibilità di strabiliarci.

Cielo azzurro, palme, il lungomare, i 25° costanti, l’atmosfera rilassata, le strade larghissime… non lo so, sarà forse per la nomea che si porta dietro, ma non ti da l’impressione di essere una vera città. Una città vissuta. Sembra tutto finto, costruito per girarci un film, di plastica.
Ma comunque visto che eravamo di strada in macchina abbiamo optato anche per un giretto a Beverly Hills.

Così tanto per ricordarci che siamo poveri.

E anzi per aumentare il carico, abbiamo pranzato assieme ai giardinieri del posto (Puoi fare il giardiniere solo se sei messicano e se hai un Pickup, sennò non ti assumono. Non ci credete? Andate a rivedervi la puntata nella quale Marissa Cooper se la faceva con il giardiniere!).

Ma cos’è che stavo dicendo..? Ah sì, ad ora di pranzo si possono trovare parcheggiati lungo i vialoni alberati, dei food track messicani, dove i giardinieri del posto sono soliti passare la pausa pranzo. In effetti ci sentivamo un po’ fuori luogo tra tutti quei villoni e quei giardinieri da film.

Ma oh, forse il  Burrito più buono mai mangiato.

Tempo di finirlo e siamo partiti.

USA  West Coast on the road: 15 Giorni, 4 Stati (California, Arizona, Utah e Nevada)

BARSTOW

La prima vera tappa del viaggio era proprio Barstow. Due ore di strada da Los Angeles, a metà strada dalla Monument Valley, in mezzo al nulla cosmico.Ma lì è tutto in mezzo al nulla cosmico. Tra un paese e l’altro ci sono (quando va bene) almeno due ore di macchina.

E per paese intendo tra le 4 e le 6 case. E per case intendo dei container con un pickup parcheggiato davanti.

Dalle sei alle dieci case (prefabbricate come quelle dei Simpson) è definita ‘città’. Dalle dieci case in poi è metropoli.

Ma dicevamo, Barstow… dicevamo cosa? Non c’è molto da dire su Barstow. Qualche casa, un dinner, un vecchio market che in confronto quello di Apu è un centro commerciale, un Subway e un Walmart (immancabili).

Ah e il nostro Motel. Forse il peggiore di tutta la vacanza.

BARTSOW 9 Ottobre 2019 

Sveglia 5.20 am.

Non abbiamo nemmeno aspettato un orario decente per uscire stavolta. Tempo di prepararci e ricaricare le valigie in auto e via di nuovo.

La città era ancora deserta e l’aria era davvero fredda, ma il sole stava arrivando. Era la prima alba nel deserto. Colazione nel Dinner della città, aperto 24h/24h, pancakes, bacon, uova, patate e caffè ad oltranza. Giusto il tempo che finissero i 92 minuti di applausi del nostro colesterolo e siamo partiti. Partiti davvero.

Da lì è cominciato il viaggio vero.

No non è vero scusate, ci siamo prima fermati da Walmart. Ma poi da lì siamo partiti veramente.

barstow usa california viaggio

Strade infinitamente lunghe, distese di sabbia, montagne di roccia rossa e palle di paglia trascinate dal vento.

Dopo circa due ore di strada siamo, casualmente, arrivati ad Oatman. Una breve sosta tanto per sgranchire le gambe. Appena scesi dall’auto è partita in sottofondo (nella mia testa) la sigla di ‘Per un pugno di dollari

Non serviva nemmeno troppa  immaginazione, era esattamente come essere nel lontano West.oatman città fantasma arizona

Il problema di queste cittadine sperdute in mezzo al nulla è che i film ce le hanno propinate in tutte le salse da sempre, quindi il confine tra realtà e commercialata è sottilissimo, non sai mai se stupirti o storcere il naso.

Il giro dell’intera città è durato in tutto circa 25 minuti, compresi quelli usati per fare pipì e bere qualcosa nel tipico Saloon. Per poi ripartire, direzione Flagstaff. (circa 3 ore di auto)

USA  West Coast on the road: 15

Giorni, 4 Stati (California, Arizona, Utah e Nevada)

FLAGSTAFF

Non so bene in che punto del percorso, ma ad un certo intorno a noi ha smesso di esserci deserto e desolazione, ed ha iniziato ad esserci un paesaggio che io amo. Montagna.flagstaff arizona usa

Autunno in montagna. Occhi a cuore si.

Purtroppo abbiamo avuto poche ore di luce una volta arrivati li, e quelle poche le abbiamo dedicate al tramonto sul Red Rock. Del quale ho scoperto l’esistenza per caso collegandomi con il wifi dell’albergo. «Sembra figo, cosa dici andiamo a dare un occhio?ͧ»

Era davvero figo. Soprattutto a quell’ora.  Nella quale capisci il perché di quel ‘Red’ nel nome. Figo si, la prima mezz’ora. Poi però se sei li con un fotografo  dopo un po’ ti rompi i coglioni, e allora ti metti seduta in macchina a goderti il tramonto, mangiando patatine al bacon.

Sono arrivata in albergo che non stavo molto bene. Patatine, miste a Jet lag, miste a caldo/freddo = a letto alle 20.

Ma oh, sveglia alle 5.30!

SVEGLIA SVEGLIA SVEGLIA!

FLAGSTAFF 10/10/19

Quel paesaggio di montagna, l’aria fresca del mattino e i colori dell’autunno. Non so quante volte in pochi km ci siamo fermati per adorare quella vista.

Ad un certo punto abbiamo visto una stradina laterale che si snodava dal quella principale, per addentrarsi in un bosco non troppo fitto..

Neanche a dirlo, abbiamo svoltato.Flagstaff Arizona california viaggio

L’abbiamo percorsa lentamente, quasi a non voler disturbare a quell’ora. Qualche cassetta della posta tipica a bordo strada.. e delle bellissime villette nascoste in mezzo agli alberi ogni tanto si facevano intravedere.

Non solo, abbiamo incrociato una coppia sulla 50ina (abitante in una di quelle villette probabilmente), in passeggiata mattutina. Pantaloni del pigiama, giacca pesante, mug di caffè fumante in mano e i due cani liberi di passeggiare davanti a loro. Incuriositi noi di vederli e incuriositi loro di vedere facce sconosciute in quel posto così magicamente sperduto, ci siamo fermati per due chiacchiere. E come regola vuole, noi innamorati di quel posto e loro innamorati dell’Italia.

Lo so si, le routine degli altri sono sempre migliori viste così. Ma anche volendo smorzare la magia di quel momento, pensando che semplicemente stavano solo facendo colazione portando fuori i cani per poi recarsi al lavoro, come tutti… se me l’avessero chiesto in quel momento, probabilmente avrei messo la firma per rimanere li.

Vorrei davvero provare a descrivere quello che abbiamo provato vedendo tutto questo.. fosse anche solo per quella camminata con il sole del mattino.Flagstaff Viaggio usa autunno ottobre

Si ok, ora lo dirò..

Ora dirò una cosa impopolare o forse semplicemente dettata dal fatto che magari tutta la meraviglia di quel giorno l’avevo usata per quel panorama, ma la seconda tappa della giornata prevedeva il Gran Canyon.

Ecco beh, non mi ha entusiasmato allo stesso modo. Bello eh! Immenso! Maestoso! Ma boh..

Forse perché era una cosa decantata da sempre, da tutti. O magari perchè era una cosa programmata. O semplicemente perchè davvero non mi è piaciuta… Mi sento indubbiamente immeritevole quando dico queste cose, perché sono consapevole sia qualcosa di assolutamente da vedere e unico, ed ecco perché lo consiglio a prescindere dal mio giudizio ovviamente. Ma ad empatia, per me no.Cervo mulo grand canyonc

L’unica cosa che mi è piaciuta del Gran Canyon è stata fare amicizia offrendogli da bere a Coso (animale non ben definito, forse Cervo Mulo, probabilmente femmina.). Con il quale sarei rimasta volentieri ad interagire per il resto della giornata.

Terza tappa della giornata invece era la Monument Valley. Avevamo prenotato  con non poca difficoltà, in uno dei due alberghi situati proprio dentro la Valley… per avere poi al mattino la possibilità di vedere l’alba senza doversi alzare ad orari improponibili (l’alternativa è Kayenta, ad un’ora di macchina e con le stanze agli stessi prezzi).

Purtroppo i due alberghi in questione, sapendo di non avere ‘rivali’ nelle vicinanze, si fanno pagare. Molto bene aggiungerei.

L’esperienza che abbiamo avuto noi, con uno dei due alberghi in questione è stata veramente pessima. Salvata solo dallo spettacolo che la natura tutt’intorno ci ha regalato al mattino.Monument valley tramonto alba

Siamo arrivati all’orario del tramonto, e anche quello ce lo siamo decisamente goduto. Il consiglio che posso dare è di farvi scorta di cibo prima di entrare nella valle, perché così come gli alberghi hanno il monopolio sul ‘dove dormire nella valle‘, anche gli unici due ristoranti ce l’hanno sul ‘che ce magnamo stasera’.

Ma dicevo.. ci siamo svegliati al mattino presto. Ecco si ci siamo svegliati senza sapere però che ora fosse, purtroppo paese che vai fuso orario che trovi. L’orologio della camera faceva un orario, quello del mio telefono un altro, quello di Carlo un altro ancora e quello della macchina, indovinate un po’… un altro si.

Nemmeno nelle serate più alcoliche eravamo così disorientati. Purtroppo di tutti gli stati toccati durante il viaggio l’Arizona è l’unica a non applicare l’ora legale. Ad eccezione però della Navajo Nation che per l’appunto è dentro l’Ariziona ma applica comunque l’ora legale. Quindi boh, non chiedetemi che ora fosse. In ogni caso non eravamo gli unici ad esserci alzati a “quell’ora”, qualsiasi essa fosse.

Tutti assonati, ma soprattutto tutti infreddoliti (-5°! Si esatto -5°) a godersi lo spettacolo del sole che sorge nella Monument Valley. E che spettacolo ragazzi! Monument valley alba viaggio

Finita l’alba, abbiamo atteso che le dita ci diventassero blu dal freddo e ci siamo rimessi in macchina.

Culo vuole che fossimo i primi ad entrare per il giro dentro la Valle. La sabbia sulla strada era ancora immacolata, senza alcun segno di passaggio, il sole basso e la roccia delle montagne che ad ogni minuto arrossiva sempre di più.  Pazzesca si!

Poi però… COFFEE’. I NEED COFFEE!

Siamo usciti dalla Monument, e ci siamo fermati al primo bar trovato lungo la strada. Anzi il primo bar usciti dalla valle, a Kayenta per la precisione. Litro di caffè e pancake.Ok ora ero pronta.Cafe amigo keyenta monument valley

Due ore e mezza di macchina, direzione Page: Antelope Canyon.

L’Antelope Canyon, (tappa a mio parere obbligatoria, ovviamente detto con il senno di poi), dicevano andasse prenotata mesi e mesi prima. ”Pffff, in Ottobre, figuriamoci se non c’è qualcuno che all’ultimo tira pacco, figurati se andiamo la e non ci fanno entrare…” cit.

Coda infinita di gente. Si forse era meglio prenotare i biglietti.

Ovviamente il turno di punta, cioè quello tra le 10.00 e le 12.00 dove la luce è perfetta, era non pieno, di più.

Ci hanno trovato un posticino in quello dopo. L’Antelope Canyon per chi non lo sapesse è diviso in due, c’è il Lower e l’Upper.Upper antelope canyon

Noi siamo andati all’Upper, voci di corridoio ci dicevano che fosse il più bello, altri che lo fosse il Lower, altri ancora che fosse da farli entrambi.

Il Destino però ha voluto che trovassimo posto solo in uno dei due, ma il Destino ha anche voluto che nella vita fossimo poveri, quindi anche avessimo trovato posto in entrambi non gli avremmo mai dato altri 60$ per l’altro.

Ma oh, se con voi il Destino dovesse essere stato meno stronzo, visitateli entrambi chiaramente.

La visita una volta era libera ora invece è guidata, perché sfiga vuole che nel 1997 purtroppo a causa di un’inondazione alcuni turisti morirono annegati. Paura eh!? Lo so.

Ma voi avrete il vostro Navajo di fiducia, che non solo vi guiderà a bordo di un furgoncino fino al Canyon, ma vi farà pure un corso accelerato di fotografia.  Eh si, loro sanno esattamente quali sono i punti più instagrammabili e soprattutto quali filtri usare per farvi fare i big like.

Dategli un telefono e vi solleveranno i followerz.antelope canyon viaggio usa arizona

Diciamo che sì, questa cosa fa un po’ scemare il fascino del posto, ma tant’è..  rimane comunque una figata.

Appena siamo usciti il sole stava iniziando a congedarsi, quindi ci siamo subito diretti all Horseshoe Bend. Altra tappa obbligatoria, a detta di tutti quelli che prima di noi avevano già affrontato quel viaggio. Era a veramente pochi km dall’Antelope. Ma soprattutto era gratis, a parte i 10$ di parcheggio (……).

Ecco l’Horseshoe Bend è una di quelle meraviglie naturali, che quando ti affacci e lo vedi, pensi davvero che la Natura a volte faccia delle cose assurde. Neanche a dirlo, pienone anche lì. Il posto è veramente grande quindi c’è posto per tutti e per tutte le angolazioni.  Come dicevo qualche riga più su, fortuna o sfortuna, quando si viaggia con un fotografo, si ha molta più possibilità di apprezzare tutta quella meraviglia. Si perché, siamo tutti abituati a ricercare lo scatto perfetto, ma senza davvero ‘vedere’ quello che abbiamo di fronte. Con un fotografo, hai tutto il tempo di fare entrambe invece.

Horseshoe bend, arizona west coast Puoi passare i primi dieci minuti a fare qualche scatto e poi i restanti 50 a riflettere sulla bellezza del posto, sul senso della vita e su cosa vuoi mangiare a cena. E così ho fatto, perché si lo ammetto il posto ti lascia davvero a bocca aperta.. ma io ero totalmente rapita dalle persone. Credo che le mie orecchie abbiano assorbito in quell’ora, almeno 15 lingue diverse.

Una concentrazione di persone tutte da nazioni diverse. Tutte concentrate a vincere il premio di selfie più figo, in posizioni improbabili, con sorrisi improbabili e sempre un passo più vicino alla morte.

Più vedevo le scene e più mi chiedevo come fosse possibile che non fosse mai morto nessuno in quel posto. Per me era totalmente impossibile. Uno strapiombo altissimo, nessuna recinzione di nessun tipo e la stupidità della gente. Avete presente quelle foto pazzesche che vedete su IG, di ragazze sul bordo più estremo di un Canyon. Perfettamente baciate dal sole, mentre osservano il vuoto, alla ricerca di frasi a cazzo da abbinare alla foto? Ecco, le fanno li.

Le fanno i fidanzati ovviamente. Poveretti. Mai uno che dando indicazioni su dove posizionarla per far la foto, esageri con i ‘Un po’ più in la!’

Scusate vaneggio… No però volevo dire che, ciò che forse più (ignorantemente) mi ha colpito, di tutto quello spettacolo, era forse proprio quell’osservare le persone. Tutte quella gente dal mondo, li in quel posto, in quello stesso momento, per quello stesso tramonto.Horseshoe bend arizona viaggio

E comunque poi mi sono informata e si avevo ragione, ogni anno muoiono tante persone, per un pugno di like in più. Io mi cagavo sotto solo a guardarli, io che inciampo anche sulla mia stessa ombra, mi sono assicurata di stare ben lontano dal bordo ad osservare quello spettacolo così naturalmente innaturale.

Ma tant’è.. finito ciò ci siamo rimessi in marcia in direzione  Kanab, anzi per l’esattezza a Big Water dove avevamo prenotato un B&B per il quale abbiamo dovuto seguire le indicazioni che ci aveva dato via mail la proprietaria, perché arrivati ad un certo punto finiva il mondo e quindi o seguivamo le sue indicazioni o avremmo dormito in macchina.

Il posto era veramente disperso in mezzo al nulla, non è stato facile trovare la casa.

Strada sterrata in mezzo al deserto, buio totale, davanti a noi solo gli occhi di un gufo illuminati dai fari della macchina. Poi l’abbiamo vista. L’unica casa in mezzo al nulla, con le finestre illuminate e delle macchine parcheggiate fuori. Doveva sicuramente essere la nostra. Più ci avvicinavamo e più ci rendevamo conto che tutte quelle macchine parcheggiate lì di fronte, erano ammaccate, senza targa e con i finestrini rotti. Anche se un po’ inquietante, non avevamo alternativa.. il paese più vicino era a circa due ore di strada.

E abbiamo bussato…

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West Coast in Ottobre: clima, tappe e consigli utili

Viaggio nella West Coast in Ottobre: clima, tappe e consigli utili

Racchiudo qua tutto ciò che penso possa essere utile a chi vorrà come noi, fare questo viaggio. Tutto ciò che leggerete è  SOLO per chi opterà per farlo in OTTOBRE.

Salterò le cose fondamentali come “E’ meglio fare l’Assicurazione sanitaria?” e “Qual è il miglior periodo?” , la prima perchè la risposta sarà sempre SI, SI e ancora SI. E la seconda perchè non lo so, io l’ho vista solo in Ottobre e l’ho adorata.

Prezzo totale per l’intera vacanza, comprensivo di tutto (voli, assicurazioni, noleggio auto, carburante, alloggi, cibo e varie): € 2100 a persona. 

Ma passiamo alla pratica:

West Coast in Ottobre: clima, tappe e consigli utili

VALIGIA

Non so voi che rapporto abbiate con la preparazione della valigia, ma il mio non è un granché.. anzi. Odio farla. Soprattutto per un viaggio in cui passi dai -7° ai 32° in una sola giornata.  Personalmente a parte una prima fase di ‘Non ce la farò mai‘, ho superato il tutto con il classico ‘Ma sì, compro tutto là che costa poco!’.

ERRORE.

Non so se fosse perché sto invecchiando o perché il dollaro non conviene più, ma non ho comprato nulla lì, costava come in Italia. Quindi, essendomi portata via pochissimo, sul finale sono rimasta in braghe di tela. Nel vero senso del termine.

Cose che mi sono tornate utilissime: Jeans, pantaloni della tuta, t-shirt, felpa (felpata), felpa termica leggera ma felpata e con zip + cappuccio, intimo termico (all’occorrenza), scarpe da ginnastica, una giacca mezza stagione (tipo quelle in pelle) e una più pesante tipo piumino. In base ai giorni, scegliete voi quanti pezzi per ciascuna di queste cose portarvi via.

TAPPE 

1. LOS ANGELES

Confermo quello che avevano detto quelli prima di noi, una notte si, di più anche no.  La temperatura è californiana, quindi minima 22° massima 27°. Abbiamo alloggiato all’ EMPIRE INN MOTEL , consigliato: SI. Per il mangiare, ovunque.. ma soprattuto i Burrito nei food track messicani che troverete lungo i viali a Beverly Hills.

2. BARSTOW:

E’ semplicemente una tappa intermedia tra Los Angeles e il Gran Canyon, passando per la Route 66. E’ deserto quindi durante il giorno farà caldino (27-30°) mentre la sera e al mattino presto, scenderà di almeno una decina di gradi.  Non c’è assolutamente nulla da vedere a parte una figata di Outlet, in cui potrete passare il tempo aspettando di andare a letto. Per cenare, ci sono un paio di localini, ma Denny’s (dinner aperto 24/24) è una certezza assoluta, soprattutto per la colazione.  Alloggio ROUTE 66 MOTEL. Consigliato: NO

3. OATMAN:

E’ stata solo una deviazione sulla strada verso il Gran Canyon, è una cittadina un po’ commerciale ma caratteristica, vale la pena farci un giretto. Non ci vuole più di mezz’ora. Sempre in mezzo al deserto. Visitata intorno ad ora di pranzo c’erano circa 28°.

4. FLAGSTAFF:

Quando arriverete non vi sembrerà, ma è ad un altitudine di 2000 m. quasi. Montagna a tutti gli effetti. Scenderete dalla macchina in maniche corte. ERRORE 2. Fuori saranno circa 7/8 gradi. La cittadina è molto carina, tipica di montagna. Ancora di più Sedona, se avrete la macchina, consiglio di farci un giretto la sera. Di localini è pieno. Per dormire abbiamo scelto SUPER 8, è un catena, costa poco e ha delle stanze veramente belle.

5. MONUMENT VALLEY:

Qui purtroppo il mio consiglio è un po’ forzato. Se volete vedervi alba e tramonto dentro alla Monument senza fare troppa strada, l’unico modo è dormirci dentro. E per dormirci dentro le alternative sono solo due: GOULDING’S LODGE o THE VIEW . Sanno che possono farlo e quindi tengono i prezzi altissimi. Noi abbiamo tenuto d’occhio le stanze per mesi, ogni tanto i prezzi scendevano, ma rimanendo comunque altissimi. Se potete permettervelo sicuramente prenotate con booking a cuor leggero. Altrimenti come noi, tentate di scrivergli una mail vedendo se (un mesetto prima, non di più) vi trovano un posticino. Con noi sono stati stronzi, e ci hanno fatto pagare un buco di stanza, negli alloggi lontani dall’albergo, e senza wifi, circa $170. Tantissimo. Stessa cosa vale per il cibo. Come detto nell’articolo, i ristoranti e gli alberghi hanno il monopolio. Non valgono assolutamente i soldi che chiedono. Ma se per il dormire non avete scelta, per il mangiare si. Prima di arrivare dentro alla Monument fate scorta di cibo nel primo supermercato che trovate.  Colazione fatela al CAFE’ AMIGO ,  Lo troverete a Kayenta, appena fuori dalla Monument Valley, ambiente cordiale, caffè e pancake super.

6. ANTELOPE CANYON:

La visita costa 30$, sia per il Lower sia per l‘Upper. Non chiedetemi quale sia il migliore, perché come già detto non lo so, avendone visto solo uno. MA se avete soldi, fateli entrambi sicuramente. Confermo che anche senza prenotare, un buco lo si trova.. ma forse abbiamo avuto culo noi. Essendo una tappa certa da fare, forse prenotare per tempo è meglio. La visita dalle 11 alle 14, è quella con la miglior luce per le foto. Più di questo l’unica cosa che mi sento di dirvi è: non perdete troppo tempo a far foto, il Canyon dentro racchiude tutto ciò che la natura è in grado di fare.. poche cose al mondo saranno così spettacolari, godetevelo. Consigliato: ASSOLUTAMENTE SI.   HORSESHOE BEND: Beh è a due passi dall’Antelope Canyon ed è gratis, (ma anche fosse a pagamento) quindi consigliatissimo anche questo assolutamente.  Alla notte abbiamo alloggiato a PAGE, anche questa è stata solo una tappa notturna, purtroppo essendo una cittadina molto piccola e molto dispersa non c’è grande scelta, ma se volete vivere l’esperienza che abbiamo fatto noi, vi consiglio di cercare un alloggio su AIR B&B

7. BRYCE CANYON:

A parte la mia esperienza mistica avuta in questo magnifico Canyon, non posso non consigliarlo. E’ spettacolare. Anche solo per sgranchirsi le gambe dopo tutte quelle ore di macchina. Non sembra, ma è in montagna, quindi quando sarete ad ammirarlo dall’alto forse tirerà un po’ di aria (felpa e giacca), camminando per i percorsi, arriverete a stare in maniche corte al sole, ma all’ombra farà freddino. Lo so, non sono d’aiuto così.. boh, vestitevi a strati.  se avrete più fortuna di noi, vi consiglio di prenotare la notte al  BRYCE LUXURY CAMPING. Dormirete in un’enorme tenda in mezzo al deserto, la tenda più vicina sarà ad almeno dieci minuti di macchina, non ci sarà nessuno e niente intorno a voi… lo so può far paura, ma se troverete una nottata senza nuvole, guardando il cielo vi accorgerete di quanto ne valesse la pena. Farà freschino alla notte, avrete la legna per il fuoco e tutto, ma saranno almeno 5/6° sotto zero. Noi purtroppo non siamo riusciti a dormire lì a causa di un’infestazione di insetti. Abbiamo ripiegato in velocità, in un motel a CEDAR CITY.  Consigliato: N

8. DIXIE FOREST:

Non era prevista come tappa nell’itinerario che avevamo programmato, ma l’inconveniente degli insetti ci ha portato a fare una piccola deviazione. Che per assurdo si è rivelata essere una delle cose migliori che potessimo fare. Abbiamo visto dei posti incredibili e mangiato in locali dispersi nel nulla ma meritevoli di lode. (Per la migliore torta di zucca mai mangiata: ‘Aunt Sue’s Chalet e per della buonissima carne al BBQ: Rusty’s Ranch)

9. ZION NATIONAL PARK:

Altro parco nazionale, spettacolare. Noi lo abbiamo percorso semplicemente in macchina. C’è una splendida strada panoramica che lo taglia tutto da inizio a fine.. consiglio però di informarsi sui vari punti visitabili a piedi, perché ce ne sono alcuni che sono veramente obbligatori da vedere.

10. LAS VEGAS:

Beh.. sì, bisogna passarci. Molti la vedono quasi ad inizio viaggio, noi l’avevamo posizionata a metà percorso. Non c’è molto da consigliare a Las Vegas, ne per mangiare, nè per dormire. Sia per uno che per l’altro, dovrete solo scegliere tra una miriade di opzioni, tutte più o meno similari.  Unico consiglio, come già accennato, non usate più di due notti. Noi abbiamo alloggiato allo Stratosphere, per una cifra incredibilmente bassa. Ah per gli spostamenti, l’unico mezzo quasi economico sarà l’autobus, l’abbonamento sarà per un’ora o per massimo 24h. Un po’ inculata, quindi valutate bene a che ora obliterarlo. Se optate per i vostri piedi, sappiate che ad una certa della notte ve ne pentirete, poi non dite che non vi avevo avvisati.

11. DEATH VALLEY:

Fa caldo e non c’è nulla. Se proprio volete vederla, assicuratevi solo di avere in macchina almeno 5 litri di acqua, il pieno di benzina e di non farla con il buio. Consigliata: ANCHE NO. 

12. BAKERSFIELD:

Cittadina poco più grande delle altre, ma anche questa non è stata visitata. Tappa intermedia tra Las Vegas e il Sequoia National Park. Abbiamo alloggiato al VAGABONG INN MOTEL.  Consigliato: SIIl viaggio è stato forse il piu lungo, e quindi alla sera volevamo solo dormire, abbiamo cenato di fronte all’hotel in un classicissimo TACO BELL

13. SEQUOIA NATIONAL PARK:

Assolutamente da vedere. In autunno credo sia la stagione per eccellenza migliore di tutte per vedere un bosco come questo. Prima di entrare e anche quando siamo usciti, abbiamo pranzato e cenato in questo posticino qui: River View Restaurant & Lounge. Il posto è veramente carino, soprattutto di giorno. Abbiamo pranzato fuori, sulla terrazza vista fiume. In felpa.  Abbiamo alloggiato al  Travelodge by Wyndham Lemoore, ci siamo arrivati che era ormai buio pesto e al mattino siamo ripartiti subito. Consigliato: SI 

14. CAMBRIA:

E’ stato il primo tramonto sull’oceano, la città è comunque molto carina da vedere.. soprattutto i negozi. Abbiamo pranzato al Linn’s Restaurant, età media intorno a noi 65 anni, buonissime le torte, ma prezzi un po’ altini per pranzare. Alla notte abbiamo alloggiato a San Simeon, al Sea Breeze Inn. Consigliato: SI. Per cenare, proprio dalla parte opposta della strada c’è il MOTEL 6, è un motel ma al piano terra ci sarà un mini ristorante dove provare la classica zuppa di pesce californiana (pesantissima, ma vale la pena provarla) e potrete anche fare una partitina a biliardo.

15 MONTEREY: 

Come dicevo, più ci si avvicina a San Francisco, più i prezzi lievitano a dismisura. Anche a Monterey. Noi abbiamo alloggiato in un air B&B, vicinissimo al molo e veramente economico. CONSIGLIATO: Assolutamente SI.

Se ne avete l’occasione e le finanze consiglio di fare il giro in barca, per l’avvistamento delle balene. Lungo il molo troverete molte barche che organizzano questo tipo di tour, i prezzi sono sempre quelli circa. E’ un’esperienza da fare se come noi, non avete avuto mai occasione di vederne una da vicino.

16 SAN FRANCISCO: 

Purtroppo per San Francisco non ho molto da consigliarvi, l’albergo dove abbiamo alloggiato era semplicemente il più economico trovato (MINNA HOTEL), ma in una zona orribile. San Francisco è una città veramente cara, ma magari prenotando con qualche mese in anticipo riuscirete ad essere più fortunati di noi. Non assicuro nulla. Per quanto riguarda il cibo invece.. beh, lì avete solo che da scegliere.

Credo di avervi detto più o meno tutto quello che potrebbe essere utile. Ovviamente resto a disposizione per domande che magari al momento mi sfuggono.

Se non avete ancora letto della nostra avventura, trovate QUI la prima volta.

Per il resto. Buon Viaggio!