Cose da non dire MAI ad una donna

Cose da non dire MAI ad una donna

Siamo cosiiiiiì, dolcemente complicate…

Perché dire «leggermente psicopatiche e bipolari» non sarebbe suonato granché poetico. Veritiero, forse… ma non poetico.

Noi donne siamo cosi, ne siamo consapevoli. Possiamo essere dolci e gentili, ma basta una parola detta male e ci trasformiamo in qualcosa che Hulk scansate proprio..

E gli uomini nel dire cose sbagliate al momento sbagliato sono dei maestri. Lo fanno con la stessa ingenuità che ho io quando scrivo al tipo che mi piace e se non risponde penso che abbia sicuramente la batteria scarica, per giorni.

Ma nel 2018, nell’epoca dei filtri, dove le cose prima di venire dette, fatte e pubblicate, vengono controllate, modificate e photoshoppate fino alla perfezione, possibile che gli uomini ancora non riescano a filtrare certe frasi, evitando cosi ripercussioni fisiche e psichiche?

In ogni caso, ora proverò a fare una breve lista con alcune delle frasi che non dovreste mai dire ad una donna. Una sorta di salvagente. Un po’ come il foglio con le istruzioni di salvataggio che ti danno in aereo: ecco, voi tenetelo sempre nel portafoglio per ogni eventualità. Poi se non volete ascoltarmi, come quando per strada vi perdete ma siete troppo orgogliosi per chiedere indicazioni, fate pure. Ma vi avviso: sarà come vivere in un campo disseminato di mine antiuomo, assieme a una che può trasformarsi in Super Saiyan da un momento all’altro. Dunque, come si dice: uomo avvisato… scappa.

Ma partiamo.

1. ”Come sei bella oggi”

Sì, ok, ma l’unica parola che sentiremo noi sarà oggi. Come sarebbe a dire oggi? E ieri? E i giorni prima? Dovrebbe essere un complimento questo? Dai, oh, qua siamo ai fondamentali proprio.

2. Rispondere «Eh, sì!» al commento dei vostri amici su una ragazza

Sappiamo che ovviamente li fate quando siete con loro e, non avendo alternativa, possiamo tollerarli, ma in nostra presenza no! Siamo consapevoli che ci sarà sempre una ragazza sulla quale farete degli apprezzamenti, ma quando siamo assieme i vostri occhi dovranno essere solo per noi. Oppure preferireste non avere più gli occhi?

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3.”Ma hai le tue cose per caso?”

Che a volte sintetizzate con un «Nervosetta?», ovvero «Sbaglio o sei in vena di spaccare i maroni per caso?»

Ecco, quelli che ho appena scritto sono gli incipit migliori per dar vita ad una discussione. Noi siamo psicopatiche di nostro, ma non è che tutti i mali del mondo siano imputabili al ciclo. E poi quando parlate di ciclo dovreste sciacquarvi la bocca, che ne sapete voi di cosa voglia dire…

In ogni caso, se in una scala da 1 a 10 eravamo nervose 5, quella frase immediatamente ci farà schizzare alla posizione 12, costringendoci a scrivervi «No!» come risposta a caratteri cubitali, con una chiave, sulla portiera della vostra macchina.

4. ”Perché ti devi cambiare? Dai, stai bene anche così”

Che tradotto sarebbe: «Dai, ascolta, non ho voglia di aspettarti, dobbiamo solo andare al cinema, con i pantaloni della tuta e la maglia del pigiama vai benissimo».

Ah, ah, ah: GIAMMAI.

Se avessimo anche il minimo dubbio che foste sinceri probabilmente saremmo anche disposte a uscire vestite da deportate, ma siete credibili quanto un mio «Stasera non bevo» detto il venerdì sera. Fatevene una ragione e mettetevi comodi, la vostra fretta non fermerà il nostro senso di decenza.

5.”Non sei grassa. E poi a me quelle con un po’ di ciccia piacciono”

Ecco voi potreste pensare di aver fatto un complimento con una frase del genere. E tutto sommato potrebbe anche essere vero, ma non verrà mai visto cosi. Alle orecchie di una donna la frase che giungerà sarà: «Sì, be’, in effetti hai un po’ di ciccia».

Ai più sagaci di voi che dopo la suddetta frase noteranno «l’attimo, la terra che tremò, l’aria s’incendiò e poi silenzio», consiglio di fingersi morti e di evitare il classico «No, ma dai, un po’ di pancetta ci sta».

No, no e no! Don’t try this at home.

Ecco, queste per ora sono le basi. Chiaramente poi una volta che avrete imparato a non dire certe cose, la donna se ne accorgerà e sarà portata dalla sua subdola indole a farvi lei stessa domande per tentare di fregarvi comunque.
Potrei dunque farvi una lista infinita di risposte da usare in questi casi, ma, essendo io una delle suddette subdole, non posso farlo.

Posso però dirvi che il più delle volte l’unica cosa da fare se vi è cara la pelle è fingervi morti: funziona.

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Un pianeta migliore per i nostri figli o figli migliori per il nostro pianeta?

Un pianeta migliore per i figli o figli migliori per il pianeta?

Al mare con la mamma.
Acqua tiepida e limpida.
Ogni tanto dall’acqua senti “Guarda una medusa!!”
Beh.. CAPITA di rado, ma capita!
Tutti i bambini subito con il retino a cercare di pescarle.

Poi ad un tratto vedo un gruppetto di persone intente a guardare per terra.
Ma cosa?
Guardavano una cassetta di legno.
Con dentro due meduse. Grandi. Che qualche paladino aveva pensato di pescare, togliere dall’acqua e lasciare morire al sole.
Vedendole ancora respirare qualche ‘buonanima’ pensato bene di lanciargli sopra manciate di sabbia…

MA COME RESPIRANO ANCORA?

Speravo di aver sentito male.. Invece, a stento, ma respiravano ancora.
Stretta al cuore.
Non sono una biologa, non so quanto possa durare una medusa fuori dall’acqua, come attrazione.
Ma so per certo che non lo merita.

Che fare? Due tre ipotesi con gli altri spettatori li intorno.. Ma una era la cosa da fare. Ributtarle.
Dileguati tutti dopo uno spallucce alternato ad un “Eh ma c’est la vie!”.
Ma vaffanculo!!!
Vabbe provo dal bagnino, lui ha la barchetta di salvataggio.. Magari può accompagnarmi e le buttiamo al largo assieme.
Ragazzo di 23 anni ma poteva averne anche 40.
Cerca di rimanere serio per un po’, poi scoppia a ridere.. Vi risparmio la giustificazione. Semplicemente “Non é normale”.
E NON È NORMALE NO SANTOIDDIO!

Un pianeta migliore per i nostri figli o figli migliori per il nostro pianeta?

Non importa mi arrangio.
Vaffanculo 2!
Nel frattempo vedo un signore che impietosito versa un po’ d’acqua sopra le due meduse…
BEH allora ci provo “Mi scusi mi darebbe una mano a prendere la cassetta per portarla un po’ più al largo? Mia madre non può sollevare pesi… Mi farebbe un enorme favore!
Guardi.. A me piange il cuore e lo farei. Ma non so cosa penserebbe la gente”!
Ah.
Credo che mia madre avesse sentito, perché arriva dopo un secondo…
Dai dai levati dalle palle. .. Faccio io!Prendila da la che io la prendo da qua
Ma mamma la schiena!!!!”
DAI MUOVITI PRENDILA… ANDIAMO!!! NON ME NE FREGA UN CAZZO DI QUELLO CHE PENSERÀ LA GENTE

Le ributtiamo. Ovviamente sotto gli occhi straniti della gente perché giustamente “La gente normale non fa questo!”.
Infatti la gente normale fa solo schifo.

Bambino ciccione con il retino.
Cosa c’era nella cassetta?
Inciviltà
A me parevano meduse!”
“Le stai raccogliendo con il retino?”
“Si!”
“Per buttarle al largo?”
“NO! Le raccolgo e basta!
L’avrei ucciso. E badate non perchè fosse ciccione, io stessa ero una bambina cicciona, ma lo ero senza retino.

Un pianeta migliore per i nostri figli o figli migliori per il nostro pianeta?

Perché alla fine é così che si migliora il mondo no?!
Con le persone di merda che fanno figli e li crescono di male.

Non puoi giudicare finché non hai figli!”
E INVECE POSSO E LO DICO.
Perché i figli saranno anche vostri, ma il mondo é anche mio.
E nel mio mondo la normalità sono le meduse in acqua che si lamentano dei vostri figli ciccioni. Non viceversa.

Copy(isn’t)right

Copy(isn’t)right

Mi rendo conto di non essere Giacomo Leopardi, seppur il nostro spiccato ottimismo ci accomuni.
Ma conosco a memoria i miei scritti.
Perchè prima di essere ‘scritti’, sono pensieri, i miei pensieri.
Li conosco.
Ne conosco perfino la punteggiatura.

E mi fa felice quando vedo che in un certo modo sono riuscita a dar forma a quei pensieri e non solo, soprattutto quando quei pensieri arrivano a chi, magari, non ha avuto la stessa fortuna nel riuscire ad esternarli.. e usa le mie parole.

Ma non così.
Non copiando, incollando, facendo un taglia e cuci. Non spacciandole per scritte da un’altra mano.
E’ ingiusto.
Ti fa venir voglia di chiudere il sipario e diventare un’egoista.

C’è un tasto che racchiude il ‘Che bello, vorrei tanto averlo scritto io!’, si chiama ‘CONDIVIDI’.

Perché lo ripeto, io non sono Giacomo Leopardi, ma un pensiero altrui, a prescindere dalla forma con la quale è stato reso pubblico, foto, parole, musica… merita rispetto.

Copy(isn’t)right

Come tutelarsi da tutto ciò?

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La rivincita delle persone normali

La rivincita delle persone normali

Ho sempre pensato che la mancanza di ambizione, così come l’eccesso, fossero da considerarsi difetti in una persona.
E forse per questo non mi sono mai posta degli obbietti nella vita.. tanto meno dei sogni.
Mediocre in tutto, eccelsa in niente” come mi disse una volta qualcuno.

Questo un po’ per la paura di fallire e un po’ (molto) perché qualsiasi cosa mi avesse portato via del tempo di oggi, per raggiungere un qualcosa ‘forse’ domani, non lo ritenevo meritevole. O tutto subito o nulla.

Non ero mai pronta a sacrificare qualcosa del mio oggi, per magari non aver nulla domani se non una delusione..
Mi nascondevo sempre dietro proforma tipo “Ma dai per cortesia, non sei così brava! Accontentati di quello che fai, come lo fai! Accontentati delle piccole soddisfazioni giornaliere! Per raggiungere i propri sogni, bisognerebbe innanzitutto averne e poi dovresti impegnarti e iniziare a sacrificare qualcosa, così funziona!”
E puntuale come il ciclo il giorno prima della partenza per le vacanze, mollavo la presa e mi rispondevo “Ma si infatti non ne vale la pena.. E poi che sogni ho io? Non ho mai avuto sogni ne ambizioni. Ho solamente cose che mi fanno stare bene nella vita certo..
Scrivere e viaggiare. È ovvio che sarebbe un sogno poterlo fare. Chi non lo vorrebbe?
Ma siamo nel 2018, sei in micro pesce in un oceano di pesci molto più grandi, più preparati e più coraggiosi di te.”
‘E meritevoli anche vorresti aggiungere?’
Beh si.
Perché questo è il punto. Se nemmeno credi di meritartelo, allora non ci crederai mai davvero per potertelo permettere.
E continuerai semplicemente a stare nel tuo, nuoterai sempre stando vicino al tuo scoglio e ti acconteterai! Perché nella vita, soprattutto quella al tempo dei social, devi saperti accontentare..
” Che bella questa foto su Instagram; questa ragazza bellissima con il suo cappello in paglia, il suo vestito bianco, mentre cammina nelle vie di questo paesino con le case i mattoni e tutti i fiori colorati sui balconi”
Che bello dev’essere poter vivere così, in giro per il mondo con il mio diario e il mio fotografo . A vivere il mondo come andrebbe vissuto per una vita sola che abbiamo..
A scrivere i miei appunti mentre facendo colazione dall’altra parte del mondo, osservo lo scorrermi davanti di una quotidianità che non è la mia, cercando le giuste parole per trascrivere quel momento e raccontarlo a chi vorrà poi leggerlo…

IUUUU UH!! TORNA TRA NOI!!!
Sospiro e torno alla realtà si.

La rivincita delle persone normali

Certo è una vita invidiabile quella, chi non la vorrebbe?
Ma quella è l’eccezione, non la regola!

E poi ripeto, bisogna volerlo davvero qualcosa, per poterlo raggiungere così. Ma cosa ancora più difficile, bisogna sapere di volerlo.
Non so voi, ma io la domanda ” Ma tu dalla tua vita, cosa vuoi?”, l’ho sempre evitata, come si evita il proprio ex se ce lo si ritrova ad una festa.
Ogni tanto sì, capita di farsela. O di sentirsela fare. Ma quasi mai di prendersi più di 10 secondi per rifletterci davvero.. Perché?
Perché domande come questa fanno estremamente paura!
Paura di non sapersi dare una risposta e ancora più paura di sapersela dare invece.

Ecco beh.. qualche giorno fa qualcuno me l’ha fatta. Qualcuno che voleva saperlo davvero.
Qualcuno al quale avrei dovuto rispondere davvero.
E ho risposto. Seppur con le guance rigate, come se dentro di me cuore e testa stessero facendo a pugni tra loro!
Ma ho risposto.
Voglio fare questo nella vita!
Voglio vedere il mondo e raccontarlo a modo mio a chi vorrà leggerlo.

Non sarò la più brava a scrivere, né a far foto, né avrò mai quel cappello in paglia, né tantomemo verrò pagata per farlo.. Ma non fá nulla!
Voglio fare quello.
Studierò per migliorare.
Lavorerò per potermelo permettere.

E ogni volta che farò ritorno al mio scoglio, sarò ogni volta più soddisfatta di me.

La rivincita delle persone normali

Una volta avrei finito il post dicendo “Ma poi.. apro gli occhi e torno alla realtà. Alla routine, al lavoro e ai soliti like messi su Instagram.”

Stavolta no.. Perché per quanto tu ci metta per deciderti a farti quella domanda o ad ammetterlo a te stessa, sai già cosa vuoi. E in un modo o nell’altro il tuo modo di fare ti porterà inconsciamente a capirlo, che tu lo voglia o no.
E mentre io settimana scorsa cercavo risposta, mi è arrivato questo messaggio: “Ciao, è un po’ che seguo quello che scrivi.. È vorrei chiederti di fare da travel blogger per il nostro viaggio!” (Grazie LISA)

E quindi sì, non sarò la più brava, nè la più bella come quelle ragazze bellissime su Instagram.. Ma beh ecco, anche noi ragazze normali ogni tanto (non sempre) possiamo farcela!

… vuoi vedere che mi tocca cambiare il nome della pagina con ‘Ognitantounagioia Is The New Black’ o addirittura iniziare ad essere felice di me?!ll