Ansie, mainagioia e altre cose bellissime si.

Ci ho pensato molto prima di condividere con gli altri i miei pensieri, anche quelli più pesanti.

Ho cancellato e riscritto più volte, pensando che forse fossero qualcosa di troppo intimo da esternare.

Ma poi ho pensato, che lo scopo del blog, quando l’ho aperto, era anche quello di non tenere più solo per me certi pensieri.

Scriverli e condividerli.

Con la speranza di arrivare soprattutto a coloro che magari avevano lo stesso pensiero, ma non la stessa possibilità di esternarlo.

Non è piacevole, non è divertente, ma forse, ha fatto sentire qualcuno meno solo.

Finalmente anche Barbie ha il culo grosso!

Finalmente anche Barbie ha il culo grosso.

Oggi dovevo cercare un regalo per i nipoti e per farlo sono tornata in uno dei più grandi negozio di giocattoli che conoscevo.

L’ultima volta che avevo messo piede in questo negozio avevo 8 anni. Me lo ricordo bene. Sopratutto per il fatto che appena entrata mi pareva fosse il paradiso.
Corsie intere di Barbie, Polly Pocket, album e pennarelli di ogni tipo.. Che figata!

In effetti ammetto che quasi quasi anche oggi ero emozionata prima di entrare. 
So che adesso giocare a cambiare d’abito una Barbie o costruirci una storia intorno (con Ken che tanto faceva comunque quello che gli dicevo quindi sai che credibilità) non potrebbe mai divertirmi come un tempo (oltre al fatto di non averlo proprio sto tempo adesso)… Eppure quella sensazione di nonsobenecosa c’é ancora.

Ecco beh neanche a dirlo che la prima corsia visitata é stata ovviamente quella che spiccava per il colore, e nel caso il rosa non bastasse a fare da calamita, sopra la corsia c’é un bell’arco fiabesco d’ingresso.. Rosa, chiaramente.

Wow! Barbie ovunque.

Barbie pasticcera. Barbie che gestisce una toiletattura. Barbie con una lavatrice (..?!. .) Barbie con un cane e una paletta per la cacca. Barbie che stira. 
Si però scusate e… AH OK ecco meno male Barbie Astronauta e Barbie Medico, nella stessa scatola!? Perché?

Cos’é? Il pacchetto Barbie Grandi Ambizioni..

Uuuuuh oddio che bello sto vestitino!!
E quelle scarpe 😍! Chissenefrega del lavoro se posso mettermi quel vestito!!!

E poi l’ho vista. 
Illuminazione.

Ai miei tempi non avevi tutta questa scelta. E non sto parlando dei mestieri o dei vestiti.. NO.
No ai miei tempi non era dato scegliere.
Insicurezze e paturnie future o meno, la tua barbie avrebbe comunque avuto una vitina da vespa e un numero di piede da farle calzare perfettamente qualsiasi scarpa.
Ma non oggi.

Oggi finalmente c è anche Barbie culo grosso! UNA DI NOI.

Finalmente anche Babrie è una di noi.


Ero veramente stupita quando l’ho vista, soprattutto perché figli miei, proprio un abito a righe orizzontali le mettete a Barbie culo largo?

SI, LE RIGHE ORIZZONTALI che allargano!!!
Perche barbie culona non ha paura di nulla!

SI CAZZO! 
Ci sono voluti 60 anni ma ragazze, ce l’abbiamo fatta!

come aprire un blog

Come aprire un Blog

COME APRIRE UN BLOG

A tutti quelli che chiedono se valga la pena aprire un blog di sti tempi, la mia risposta é NO. NO.
E NO.
DON’T TRY THIS AT HOME.

Prima di aprirlo era tutto più semplice.
Facevo l’unica cosa che mi piaceva fare, scrivere e la facevo facilmente, senza limiti e senza “Se”.
Chissene. Io scrivo.
Non avevo giorni, orari, date, come o dove. Quando arrivava semplicemente lo capivo e allora sapevo di dover scrivere.
Scrivevo per me e per chi voleva leggere.
Fine.

Ora é un casino. Un casino incredibile.
Una guerra tra poveri.
Una guerra tra poveri con il vento a sfavore.
Ora sento solo il bisogno di scrivere, sempre, perenne. Ma non riesco più a farlo.

«Mi raccomando rileggi. E i caratteri. Ma soprattutto le parole chiave. Le immagini.
Ah e la Seo!!! Non dimenticarti LA SEO

Chi o cosa cazzo é la Seo?!

«Una sorta di dopante. Si insomma ‘Go hard or go home’…»

Si, ma io vorrei solo scrivere…

«Affari tuoi. Questo é avere un blog. Questo e un sacco di altre cose con nomi in inglese che se non studi, sarai solo l’ultima delle stronze.»
E allora capisci come mai ti svegli alla mattina con il solo pensiero di arrivare a sera per poter scrivere, ma poi alle 21.30 dici sempre «Ci riprovo domani».

Non é così che doveva andare.
A 8 anni, quando sogni di diventare scrittrice, tutto questo non lo sai.
A 30 ci arrivi. Ci arrivi lentamente. Sorpassata da tutti.
E anche abbastanza tristemente.
Pazienza.

Comunque qualcuno dica ai bambini di avere anche un “Sogno B”.

famiglia tradizionale

Cosa significa ‘Famiglia tradizionale’?

LA ‘Famiglia tradizionale’

Cosa significa ‘Famiglia tradizionale’, beh semplicemente è:

– Mia madre che mi dice “Mettiti un berretto in testa che c’è umido” ogni volta che esco.
– Mio padre che mi chiede “Cos’ha fatto l’Inter?” e io che rispondo “Schifo!” ogni volta che rientro la domenica sera.
– È il pasticcio di mia nonna e lei che mi passa i soldi stile pusher da sotto il tavolo.
– Mia sorella che mi frega i vestiti
– Io che frego i cd a mio fratello
– Le litigate
– Il cane
– I film in divano con gli amici e i miei che chiedono “Vi fermate per cena?
– I pranzi e gli stessi aneddoti ogni volta, che però non si sa come, fan sempre ridere.
– I visi che ti aspetti di vedere quando torni da un viaggio
– Sono tutti i “CHIUDI L’ACQUAAAA CAZZO” mentre sei sotto la doccia.
– Tutti i “Potevi avvisare che non tornavi per cena”
– È mia madre che mi dice che non vede l’ora me ne vada via di casa però appena avverto che non ceno a casa risponde “Dove vai?Non ci sei mai”.

Cosa significa  ‘Famiglia Tradizionale’?

La famiglia tradizionale, È quella felice!

E ognuno ha il diritto di essere felice come stracazzo vuole.

Che poi se anche avessi due padri che mi chiedono “Cos’ha fatto l’Inter stasera?” la risposta sarebbe “Schifo!” comunque… Ma sempre meno di sto #CongressoDellaFamiglia

8 marzo festa della donna

Festa della Donna: 50 Sfumature di Noi

Festa della Donna: 50 Sfumature di Noi

Inizialmente il pezzo che mi ronzava in testa per la Festa della Donna, era tutt’altro.. ma man mano che lo buttavo giù i pensieri iniziavano a farsi talmente intricati e ad andare così veloci, che la penna non riusciva proprio più a stargli dietro e allora ho capito…
Il fatto è, che la donna è impossibile da racchiudere in un post.

Non me ne vogliano gli uomini che indubbiamente sono anche loro degli splendidi esemplari e che sicuramente ne hanno le palle piene di elogi alla donna, ma oh ragazzi per le donne non c’è descrizione che tenga.
Sarà che quest’anno più di altri, grazie al blog e alla pagina, ho conosciuto un’infinità di donne e storie incredibili, che spero un giorno di poter racchiudere in singoli racconti.

Ma più di ogni altra cosa mi sono resa conto di quanto, ogni singola donna sia come un potentissimo colore primario diverso, che in base a vari fattori, atmosferici, ormonali, emozionali e quant’altro.. crea sfumature di quello stesso colore, che nemmeno lei pensava di poter creare.
Siamo noi stesse le prime a stupirci di quello che a volte, riusciamo a creare. Così come siamo noi stesse, le prime a farci le critiche più pesanti.

E no, io non credo che le donne meritino una festa loro, solo perché superiori agli uomini. Non esiste superiorità. Non esiste parità.
La parità dei diritti si, parità di genere no.
Noi siamo noi, loro sono loro. Ed è bellissimo così.

E quindi niente…

50 Sfumature di Donna

Che siate da jeans o da vestito.

Che siate madri o trent’enni in perenne crisi esistenziale (esempio puramente casuale ovviamente).

Che siate ‘per la carriera’ o ‘per la famiglia’ prima di tutto.

Che siate da ‘Un tavolo per uno’ o da ‘Ti invidio, chissà se un giorno anche io riuscirò a fare un viaggio sola’.

Che siate per la ceretta o per il rasoio. (O per il pelo libero)

Che siate da ‘Gomiti stretti a tavola e gambe giù dal divano sempre’ o da ‘Frittatona di cipolle e rutto libero’.

Che siate per lo shopping o per i viaggi.
Che siate da Seth o da Ryan.
Che siate Nerd o Fashion victims.
Che siate per i rugbysti o per i calciatori.
O in qualsiasi personaggio di Sex&TheCity vi rivediate…

Qualsiasi sia il nostro profilo o la nostra sfumatura, una cazzo di festa ce la meritiamo. Anche senza motivo.

E sapete qual è la cosa bella di questa lista appena fatta, che se siete come me, vi vedrete (seppur in percentuali diverse) in tutte le alternative che ho scritto. Ecco quello che intendevo con milioni di sfumature di colori, se non l’aveste capito…

Siamo tutto. Anche quando ci sentiamo niente.

Quindi si cazzo, abbiamo una festa nostra e senza rimuginare troppo sopra al fatto che dovrebbe essere tutti i giorni, o che non ne dovremmo avere bisogno o che ancora, non ce la meritiamo, possiamo per una volta stare zitte e godercela?

E sì, probabilmente come ogni anno ci useranno come cavie per attirare gli uomini nei locali e sì come ogni anno non avranno ancora capito che a nessuna donna piace lo spogliarello maschile… e allora? Propinatecelo lo stesso.

Tanto a noi non frega un cazzo, entriamo gratis nei locali, ne approfitteremo per vederci con amiche con le quali non riusciamo mai a beccarci (o sempre troppo poco), balleremo e se ci scappaerà un limone LIMONEREMO!

E se non limoneremo o se staremo a casa in pigiama a guardare per l’ennesima volta la prima serie di Grey’s Anatomy, andrà bene uguale perché è la nostra festa, facciamo il cazzo che ci pare e siamo figherrime lo stesso.

Oggi e sempre. (gesto della nera incazzata)

Buona vita ragazze, qualsiasi sfumatura vogliate essere!

https://open.spotify.com/track/3cBtANnJGopPaRMXCl3mV7(copiami e ascoltami su spotify 🙂)

festeggiare san valentino amore

Perchè festeggiare San Valentino?

Ci meritiamo di festeggiare San Valentino?

«Non ho mai creduto nell’Amore.. Anzi no, mi correggo, non ho mai creduto esistesse nella realtà l’idea che ho io dell’Amore».
Così iniziava un ‘pezzo’ che ho scritto nel 2015.
Me lo ricordo bene, forse addirittura a memoria. E’ stato il mio pezzo più copiato, più condiviso, più sentito e anche quello meno pensato.. quello scritto più di getto insomma.

Era tutto talmente già dentro di me, da talmente tanto tempo, che nel picchiettare sulla tastiera tra una parola e l’altra, non c’era nemmeno quello spazio che di solito lascia passare chi ‘scrive’..
Semplicemente era lì. Lo è sempre stato.
L’ho scritto senza aspettative. Solo per ‘liberarmene’ come faccio sempre. E invece è stato come un boomerang .. ogni like, ogni condivisione, ogni messaggio che mi arrivava..

Tutti cinici, tutti delusi, tutti terrorizzati dall’Amore. Tutti incredibilmente d’accordo con me.

«Cavolo, anche io ho sofferto così tanto nella vita e sono arrivata a pensarla come te sull’Amore.»

Si, però il punto è che io non ho mai sofferto così tanto… Cioè ho sofferto sì, come tutti, o forse molto meno.
Non lo so sinceramente. Ma con il senno di poi posso dire che no, non credo di aver mai sofferto davvero per Amore.
Forse ero semplicemente troppo giovane per capire davvero cosa significasse amare. Sicuramente sono stata innamorata a modo mio, con una più giovane consapevolezza.
E con la stessa giovane consapevolezza ho sofferto, a modo mio.

D’altronde quando sei giovane, qualsiasi cosa sembra molto più grande di te e del tuo riuscire a ‘gestirla’.

Ma è crescendo che ho iniziato a soffrire davvero.
Solo che non soffrivo perché venivo delusa o tradita o lasciata.. Soffrivo per la paura.
Soffrivo perché iniziavo a prendere consapevolezza di cosa veramente volessi dall’Amore, di cosa volesse dire davvero amare qualcuno e di quanto il mondo intorno fosse sempre più schifosamente subdolo e bugiardo. E come dicevo in quel lontano sembraunavitafa2015,

«Se intorno a te tutti vengono traditi, delusi, presi in giro e lasciati, chi sei tu per essere l’eccezione? »

Si insomma in un mondo che ogni giorno si rivela sempre più schifosamente subdolo e bugiardo, quante probabilità ci sono di trovare davvero quello che vorremmo? Quella persona. La ‘nostra’ persona.
Soffrivo per la paura che non avrei mai avuto quello che realmente volevo.

Ecco beh diciamo che a quel tempo pensavo che le probabilità fossero davvero basse. Davveeero basse. Si ok dai, molto più tendenti verso l’impossibile… che basse.
Si perché diciamolo; a innamorarsi siamo capaci tutti, prima o poi che lo si voglia o no, ci si ritrova impantanati. E se siamo tra i fortunati che trovano davvero ‘quella’ persona… non è che poi sia tutto in discesa eh. La vita è lunga, e piena di variabili, piena di insidie, piena di like, di stories e di cronologie non cancellate, piena di tutto… E quindi prima del ‘E vissero felici e contenti’ tutti c’hanno da faticà.

..E io volevo quello. Quel mio equivalente del lieto fine, quel «…Dopo 30 anni assieme, andare ad una cena da amici e in una stanza in mezzo ad altre decine di invitati, incrociarsi con lo sguardo e sorridersi come fosse la prima volta, come fosse la cosa più rassicurante del mondo, come foste gli unici in quella stanza. Ancora e sempre voi. »

Ecco si, tutto molto bello.. ma cazzo, nessuno ti spiega come si fa’!

Nessuno ti spiega che per quanto tu possa impegnarti, non hai certezze! Perché non sei più solo tu a giocare. Siete in 3 ora. Tu, lui e il mondo con le sue miriadi di variabili.
Eh bhe, questo fa’ davvero paura.
Fa paura non avere certezze, non avere un lieto fine assicurato. Fa paura pensare che la tua felicità possa non dipendere più solo da te.

Prima pensavo che avendo imparato a star da sola, sarebbe stato molto più facile affrontare l’Amore, perché sarei stata molto più forte, più capace di non farmi ‘ferire’ e invece ti accorgi che è proprio il contrario. E’ molto più difficile per una persona abituata a cavarsela da sola, lasciare che qualcun altro si occupi di lei. E quando lo si riesce a fare.. ci si sente vulnerabili. E quindi terrorizzati.

Per anni infatti ho odiato tutte quelle coppie che ostentavano la loro storia ovunque, abusando con leggerezza disarmante, di parole che in realtà andrebbero ponderate. Si cazzo, ci sono parole che vanno ponderate.. parole che meritano rispetto, perché uniche. E se le usi a cazzo, quando poi ti trovi in situazioni nelle quali ti ‘servono realmente’, non sai più cosa usare perché hanno perso il loro significato. Certe parole vanno meritate!
Non solo, ma dopo circa un mese, si lasciavano pure…


Ma come? Non eravate il più grande spettacolo dopo il Big Bang ‘semplicemente voi due<3’?

E quindi sì, odiavo quelle persone (le odio ancora a dir la verità) che non portavano rispetto ne per le parole, ne per le persone, ne per loro stessi. ‘Amore sei tutta la mia vita’, poi però distribuivano like e messaggi instagram come Gesù distribuiva i pani e i pesci.

Ma perché? Che senso ha? Se sentite il bisogno di andare a vedere il profilo di qualcuna/o, di scriverle e di metterle like, siate sinceri con voi stessi, portate e portatevi rispetto.

Settimana scorsa mi sono ritrovata a guardare alcuni video nei quali un ragazzo fermava le coppie per strada e chiedeva se erano disposti a scambiarsi i cellulari. Vedevi negli occhi di qualcuno passare lampi di terrore. Il video era montato bene, in modo da prendere il lato divertente della cosa. (Certo che è divertente, se non sei tu lì in quel momento.), ma sono praticamente certa che tutti vedendo quel video si siano domandati

«E se fosse successo a me?»

Beh.. se fossi stato fermato in centro mentre passeggiavi con lui/lei mano nella mano in una domenica qualsiasi e ti avessero chiesto di scambiare il cellulare, la risposta avrebbe dovuto essere ‘Si si fai pure. Controlla, chat archiviate, messaggi, twitter, instagram, messenger, Badoo.. Tutto.


Non ci sono altre risposte da dare. Non ci sono ‘Ma si sono solo like’ o ‘Ma dai, ci siamo visti solo per un caffè’.
NON CI SONO.
Lo so, la mia è forse una visione un po’ dittatoriale e non pretendo sia condivisa da tutti, anzi. Io ho imparato a conviverci e vi assicuro che non è affatto facile credere nell’Amore e vivere sereni al giorno d’oggi. Ma è proprio per questi motivi, per queste risposte, per queste persone, se tanta gente ha smesso di crederci, di provarci e di lottare… perché non siamo in un film dove il protagonista è sempre l’eccezione. Nella realtà il 90% delle volte siamo la regola.

Ed è vero, non mi fido delle persone, non al 100% almeno. Non mi fido nemmeno di me al 100%. Ho imparato a lasciare quel 10% per quelle famose ‘variabili’ che dicevo prima. Variabili e situazioni che mai ti saresti aspettata di trovarti ad affrontare. E che in un secondo possono cambiare tutto..

Quindi, non sto dicendo di vivere nel terrore e di smetterla di credere dell’Amore, per quanto quel vecchio post in fondo dicesse proprio quello… dico semplicemente, siate la persona che vorreste al fianco. Siate sinceri, soffrite e soprattutto scegliete con cura, non a cazzo di cane. Perché a deluderci di solito non sono le altre persone.. ma siamo che non c’abbiamo capito un cazzo.


regalo perfetto donna moglie fidanzata amica

Guida al regalo perfetto

Il regalo perfetto per una donna?

Si avvicina il vostro compleanno/anniversario/natale e se mi sforzo (e nemmeno troppo) sento già nelle orecchie l’eco dei vostri ‘Ohmiodio, che bello! Proprio quello che volevo!’, più falsi delle borse Michael Kors comprate in spiaggia.

Sì io davvero non capisco, perchè gli fate questo poveri uomini? Ma soprattutto perchè lo fate a voi… e tutte quelle che verranno dopo di voi. E’ come quando fingete l’orgasmo cavoli, è ingiusto, nei confronti di tutti. Poi questo ci crede e va in giro spavaldo, credendo di dispensare orgasmi. Non si fa! NON SI FA! Per il bene della collettività.

Ecco va beh ma tornando a Natale e ai regali di merda. Io lo so che fare un regalo ad una donna è pressoché come camminare in un campo minato e so che articoli come questo ne sono stati scritti a milioni.., Ma penso anche che, molti uomini dopo aver letto titoli tipo

Le cose da non regalare mai ad una donna

abbiano sempre fatto spallucce, dicendo: «Solite cose, dai, ormai le sappiamo. E poi a me è sempre andata bene». E che quindi, alla fine… si torna sempre al punto uno ‘N O N  S  I  F  A’.

Altrimenti non mi capacito, che ogni anno nel mondo a qualche donna venga regalata una crema antirughe dalla persona che dovrebbe conoscerla di più. Ché poi le rughe ci vengono a forza di fare espressioni finte ai vostri regali orrendi. Noi apprezziamo tantissimo l’impegno che ci mettete, ma non c’è proprio verso che li azzecchiate. E basterebbero delle piccole accortezze, eh!

Due, per essere precisa. La prima è sfruttare le amiche di lei. Loro sanno perfettamente cosa lei voglia. Se invece evitate le sue amiche come la peste o non ha amiche, allora potreste regalargliene di nuove. No, ok, dai, faccio la seria.
La seconda accortezza è imparare a cogliere i segnali.
Come “quali segnali”? Le basi, proprio.
I segnali che noi donne lasciamo sempre prima di Natale, compleanni, anniversari o random… Vediamo come potrei essere più precisa. Vi sarà sicuramente capitato di passeggiare con la vostra lei, di passare davanti a una vetrina e di sentirle dire: «Oh mio Dio, guarda quel vestito… è bellissimo. Devo prenderlo per forza!», e poi non essere nemmeno entrati nel negozio. Allora i casi sono due: o state con una persona con un disturbo bipolare della personalità, oppure quello era un chiaro segnale.

E so che ascoltare tutto quello che dice una donna è un po’ come trovare tutte le sfere del drago. Però sta tutta lì la soluzione ai regali.
Quindi per prima cosa eccovi un breve elenco di cose da NON regalarle mai. RIPETO ‘NON’. Avete presente il ᗪOᑎ’T TᖇY TᕼIᔕ ᗩT ᕼOᗰE. Ecco. (A meno che non vogliate mollarla. In quel caso questa lista di regali fa al caso vostro e ignorate la seconda lista)

Allora partiamo:

BORSE, SCARPE, VESTITI e ACCESSORI

So che potrebbe sembrarvi assurdo, visto che vi hanno sempre insegnato il contrario, ma non lo è. O siete perfettamente e assolutissimamente certi che lei voglia quella specifica cosa (colore, modello, taglia, dimensione, marca e stagione) o sarà una roulette russa.

Anche un buono acquisto potrebbe essere criticato per mancanza di romanticismo. A meno che non facciate come fece una volta un mio ex, che ci abbinò una tessera (fatta a mano da lui), “contenente” un credito per cinque giornate di shopping imposto. Ovvero avevo la possibilità per cinque volte, a mia scelta, di obbligarlo ad accompagnarmi a fare shopping.

In questo modo si parò il culo su tutti i fronti. Mi aveva regalato un buono per il mio negozio preferito (regalo materiale), la sua compagnia (regalo romantico) e la tessera (regalo che ti fa sorridere). Questo è addestrarli ragazze, QUESTO!

IL COFANETTO DA BAGNO

Mia mamma per lo fa ogni anno per Natale. Mia mamma. Non il mio fidanzato. È il classico regalo da “ultimo minuto” e soprattutto da “non sapevo cosa prenderti”.
No categorico.

COMPLETINO DI VICTORIA’S SECRET

Non perdo neanche tempo a spiegarvi perché non sarebbe un regalo ben accetto.

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FIORI, CIOCCOLATINI E PELUCHE

Non ho nulla contro fiori, cioccolatini e orsacchiotti. Ma non sono un regalo. Al massimo sono un contorno per il regalo. E poi, dai… sono un cliché che non tutte apprezzerebbero.

Un bel mazzo di fiori di zucca fritti e andate sul sicuro.

So che arrivati al punto quattro starete pensando: «Va bhè, in pratica è meglio non regalare niente, quindi». E invece no. Perché al punto cinque c’è proprio l’opzione “niente”.

NIENTE

Alcuni addirittura ci scherzano su dicendo: «È stata lei a dirmi che “niente” l’avrebbe resa più felice ahahahahahahah». Ahahahahahahah NO! Ovviamente sono tutte leggende metropolitane, ma solo perché nessuno è mai sopravvissuto per raccontarlo.

Detto ciò…Eccovi la lista dei regali che DAVVERO potrebbero salvarvi la faccia e renderla piena di gioia e amore. LO SO LO SO NON RINGRAZIATEMI!

IL REGALO PERFETTO PER UNA DONNA

Partiamo da un classicone:

  • Il gioiello. Perchè sì, un gioiello, se scelto bene, è per sempre. Come l’alcolismo. 
collana vino calice bottiglia
  • E sempre in tema alcolismo e viaggi, (cosa che ho scoperto accomunare un sacco di persone)..Questo splendido mappamondo lavagna che in tante mi hanno chiesto dopo aver visto il mio. Eventualmente anche in versione planisfero (magari come il mio, con puntine di colore diverso per dividere i posti ‘visti/da vedere’). Vi assicuro che per un’amante dei viaggi, entrambi fanno la loro porchissima figura.
mappamondo lavagna da colorare regalo viaggiatori
planisfero puntine regalo viaggiatori mainagioia
  • Beh, per questo non credo serva aggiungere altro. Serve. Serve sempre, a tutte. Soprattutto in alcuni periodi del mese.
regalo donna album colorare parolacce stress
  • La mappa stellare del giorno in cui vi siete conosciuti. Ovvero la foto del cielo che c’era quella sera. Un bel quadro da appendere per sapere sempre dove rivolgere le imprecazioni quando litigate.
mappa stellare anniversario amore mainagioia

ultimi, ma non per importanza…

  • Biglietti per concerti o buoni per tatuaggi. E sarà subito AMORE
  • Un viaggio, sola. Lo so lo so sono ripetitiva, ma oh è vero. Un viaggio sole a volte è l’unica cosa che ci salva dai periodi bui che noi donne affrontiamo ogni tanto(spesso). Quindi si lo ripeterò all’infinito… viaggi in solitaria (come questo per esempio), anche solo weekend.
christmas blues malinconia natale

Christmas Blues: tutta la malinconia del Natale

Christmas Blues: tutta la malinconia del Natale

Comunque secondo me tutto sto Christmas Blues, sta malinconia delle feste di Natale non è dovuta solo alla solitudine che ci assale anche quando siamo in mezzo ad una tavolata piena di persone…
E’ dovuta anche al fatto che le feste ci ricordano come ci piacerebbe vivere sempre.
In ferie, per esempio.

Ma poi ci ricorda anche che non possiamo, perchè come tutte le cose belle, finiscono. (𝒪𝐻 𝒪𝐻 𝒪𝐻 𝒜𝒩𝒩𝒪 𝒩𝒰𝒪𝒱𝒪, 𝒪𝒯𝒯𝐼𝑀𝐼𝒮𝑀𝒪 𝒱𝐸𝒞𝒞𝐻𝐼𝒪!)

Ho sempre odiato quelli che «Non vedo l’ora finiscano sti giorni per tornare a lavorare. Mi annoio a casa», che ti obbligano a fissarli come Cersei Lannister guarda laggente; con disprezzo.
Non ve le meritate le ferie.
E nemmeno ho mai creduto a quelli che «Io amo il mio lavoro, non mi pesa tornarci», che ti obbligano a fissarli come Cersei Lannister guarda laggente; con disprezzo ma anche con una spolverata di invidia.

Beh si, invidio chi dice questo con convinzione. Credo che trovare un lavoro ‘Meno peggio’ degli altri di sti tempi sia una gran fortuna.
Lo so, lo so, chi ce l’ha probabilmente si è fatto il culo per arrivare a poter affermare ciò.. Va bhè allora invidio la loro tenacia e costanza nel raggiungerlo, meglio?

Io però, nel caso non fosse sufficientemente chiaro, non sono mai stata granchè ottimista nella vita (Ah no?!) e quindi non sono mai riuscita a godermi, come sarebbe stato giusto, i momenti belli.
Sto forse imparando ora.
Non vedo il bicchiere né mezzo pieno, né mezzo vuoto.

Semplicemente lo vedo e penso già a quando finirà; mi assale quel senso di tristezza che mi costringe a pensare già al prossimo.. si no ok forse la metafora non è proprio azzeccatissima, ma avete capito no?

Per noi comuni mortali che abbiamo un lavoro che ci serve e basta, e che vediamo esattamente come tale, qualsiasi cosa ci distolga, anche se per poco, da quella routine insana… la viviamo come una boccata d’aria fresca. Sappiamo quali sono quei momenti e li aspettiamo, un po’ viviamo per quelli (per non dire ‘soppravviviamo’, perchè è appena iniziato l’anno e o promesso di essere più propositiva). Il venerdì pomeriggio.

Christmas Blues: tutta la malinconia del Natale

Una festa. Il giorno prima di un viaggio.. Si insomma avete presente quella sensazione?!

E quindi le feste ci ricordano anche a questo; l’andare a letto tardi (cioè comunque alle 23.30 perchè il sonno non va in ferie) e senza mettere la sveglia, svegliarsi quando si vuole (cioè alle 8 ugualmente perchè ormai la vecchiaia decide da sola), programmare o non programmare la giornata con un ‘Cosa voglio fare oggi?’, il pranzo a casa con calma, le passeggiate in centro, lo shopping, l’aria rilassata, le serie tv ad oltranza, l’organizzare cene, il trucco/parrucco fatto senza fretta, gli aperitivi rilassati, un viaggio, la felicità di avere del tempo veramente nostro e decidere davvero che farne…
E poi SBAM ECCOCI AL 2 GENNAIO.
Di già? SI.

E allora aspettiamo il 6 Gennaio per riprendere aria, ma tanto cade di Domenica e quindi non cambia un cazzo. Cosa ci sarà poi? San Valentino? Si ma non si sta a casa per San Valentino mannaggia.. Pasqua? Quando cade? IL 21 Aprile. IL 21 APRILE? MA SCHERZIAMO?? E Fino al 21 Aprile cosa dovremmo fare?

«Mi scusi, mi porterebbe un altro calice di rosso cortesemente? Anzi guardi, me ne porti direttamente altri due. Grazie.»
Ecco ora capite la metafora..

Si si lo so, se fossero così tutti i giorni diventerebbe abitudine e non l’apprezzeremmo più blablablabla..
Ma non si potrebbe fare chessò 5 giorni a casa e 2 di lavoro?
Giuro che in quei due giorni lavoreremmo tantissimo!!!

buon anno capodanno malinconia

New Year Blues

New Year Blues

Comunque secondo me tutto sto ℂ𝕙𝕣𝕚𝕤𝕞𝕒𝕤 𝔹𝕝𝕦𝕖𝕤, sta malinconia delle feste non è dovuta solo alla solitudine che ci assale anche quando siamo in mezzo ad una tavolata piena di persone…
E’ dovuta anche al fatto che le feste ci ricordano come ci piacerebbe vivere sempre.
In ferie, per esempio.

Ma poi ci ricorda anche che non possiamo, perché come tutte le cose belle, finiscono. (𝒪𝐻 𝒪𝐻 𝒪𝐻 𝒜𝒩𝒩𝒪 𝒩𝒰𝒪𝒱𝒪, 𝒪𝒯𝒯𝐼𝑀𝐼𝒮𝑀𝒪 𝒱𝐸𝒞𝒞𝐻𝐼𝒪!)

Ho sempre odiato quelli che ‘𝓝𝓸𝓷 𝓿𝓮𝓭𝓸 𝓵’𝓸𝓻𝓪 𝓯𝓲𝓷𝓲𝓼𝓬𝓪𝓷𝓸 𝓼𝓽𝓲 𝓰𝓲𝓸𝓻𝓷𝓲, 𝓹𝓮𝓻 𝓽𝓸𝓻𝓷𝓪𝓻𝓮 𝓪 𝓵𝓪𝓿𝓸𝓻𝓸. 𝓐 𝓬𝓪𝓼𝓪 𝓶𝓲 𝓪𝓷𝓷𝓸𝓲𝓸’, che ti obbligano a fissarli come Cersei Lannister guarda laggente; con disprezzo.
Non ve le meritate le ferie.
E nemmeno ho mai creduto a quelli che ‘𝓘𝓸 𝓪𝓶𝓸 𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓵𝓪𝓿𝓸𝓻𝓸, 𝓷𝓸𝓷 𝓶𝓲 𝓹𝓮𝓼𝓪 𝓽𝓸𝓻𝓷𝓪𝓻𝓬𝓲’, che ti obbligano a fissarli come Cersei Lannister guarda laggente; con disprezzo ma anche con una spolverata di invidia.

Beh si, invidio chi dice questo con convinzione. Credo che trovare un lavoro ‘Meno peggio’ degli altri di sti tempi sia una gran fortuna.
Lo so, lo so, chi ce l’ha probabilmente si è fatto il culo per arrivare a poter affermare ciò.. Vabbè allora invidio la loro tenacia e costanza nel raggiungerlo, meglio?

Io però, nel caso non fosse sufficientemente chiaro, non sono mai stata granchè ottimista nella vita (Ah no?!) e quindi non sono mai riuscita a godermi, come sarebbe stato giusto, i momenti belli.
Sto forse imparando ora.
Non vedo il bicchiere nè mezzo pieno, nè mezzo vuoto. Semplicemente lo vedo e penso già a quando finirà; mi assale quel senso di tristezza che mi costringe a pensare già al prossimo.. si no ok forse la metafora non è proprio azzeccatissima, ma avete capito no?

New Year Blues

Per noi comuni mortali che abbiamo un lavoro che ci serve e basta, e che vediamo esattamente come tale, qualsiasi cosa ci distolga, anche se per poco, da quella routine isana… la viviamo come una boccata d’aria fresca. Sappiamo quali sono quei momenti e li aspettiamo, un po’ viviamo per quelli (per non dire ‘soppravviviamo’, perchè è appena iniziato l’anno e o promesso di essere più propositiva). Il venerdì pomeriggio. Una festa. Il giorno prima di un viaggio.. Si insomma avete presente quella sensazione?!

E quindi le feste ci ricordano anche a questo; l’andare a letto tardi (cioè comunque alle 23.30 perchè il sonno non va in ferie) e senza mettere la sveglia, svegliarsi quando si vuole (cioè alle 8 ugualmente perchè ormai la vecchiaia decide da sola), programmare o non programmare la giornata con un ‘Cosa voglio fare oggi?’, il pranzo a casa con calma, le passeggiate in centro, lo shopping, l’aria rilassata, le serie tv ad oltranza, l’organizzare cene, il trucco/parrucco fatto senza fretta, gli aperitivi rilassati, un viaggio, la felicità di avere del tempo veramente nostro e decidere davvero che farne…
E poi SBAM ECCOCI AL 2 GENNAIO.
Di già? SI.

E allora aspettiamo il 6 Gennaio per riprendere aria, ma tanto cade di Domenica e quindi non cambia un cazzo. Cosa ci sarà poi? San Valentino? Si ma non si sta a casa per San Valentino mannaggia.. Pasqua? Quando cade? IL 21 Aprile. IL 21 APRILE? MA SCHERZIAMO?? E Fino al 21 Aprile cosa dovremmo fare?

‘𝑀𝒾 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒾 𝒸𝒶𝓂𝑒𝓇𝒾𝑒𝓇𝑒, 𝓂𝒾 𝓅𝑜𝓇𝓉𝑒𝓇𝑒𝒷𝒷𝑒 𝓊𝓃 𝒶𝓁𝓉𝓇𝑜 𝒸𝒶𝓁𝒾𝒸𝑒 𝒹𝒾 𝓇𝑜𝓈𝓈𝑜 𝒸𝑜𝓇𝓉𝑒𝓈𝑒𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒? 𝒜𝓃𝓏𝒾 𝑔𝓊𝒶𝓇𝒹𝒾, 𝓃𝑒 𝓅𝑜𝓇𝓉𝒾 𝑔𝒾à 𝒶𝓁𝓉𝓇𝒾 𝒹𝓊𝑒 𝒹𝒾𝓇𝑒𝓉𝓉𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒. 𝒢𝓇𝒶𝓏𝒾𝑒’
Ecco ora capite la metafora..

Ecco il New Year Blues

Si si lo so, se fossero così tutti i giorni diventerebbe abitudine e non l’apprezzeremmo più blablablabla..
Ma non si potrebbe fare chessò 5 giorni a casa e 2 di lavoro?
Giuro che in quei due giorni lavoreremmo tantissimo!!!

natale spirito natalizio

Amare od odiare il Natale?

Abbiamo avuto tutti almeno un anno da: ‘Quest’anno il Natale non lo sento proprio. Non so perché. Starò invecchiando..

Si ok, ‘Almeno un anno’, forse suona un po’ riduttivo. Più di qualche anno, per le persone normali.

Purtroppo quando cresci, il Natale non lo vedi più semplicemente come il preparare un piatto di latte e biscotti prima di andare a letto o una corsa giù dalle scale al mattino per battere il record di scarto dei regali.


Quando sei adulto, il Natale lo vedi per quello che dovrebbe essere; la festa della Felicità e dell’Amore.

Ma se di amore non ne ricevi, o meglio non lo ricevi da chi vorresti o meglio ancora non riesci a ‘vedere’ ed apprezzare quello che ti arriva, allora il Natale non è altro che una festa che ti ricorda che anche in mezzo ad un sacco di persone, luci e regali, tu sei comunque da solo come un stronzo anche quest’anno.

Io sfido qualsiasi sigle, anche l’uomo o la donna più indipendenti e sereni del mondo, a non sentirsi un po’ a disagio, seduti in una tavolata in mezzo a parenti, chi sposato, chi fidanzato, chi figliato.. con lo zio un po’ viscido che ti bacia sulla guancia sapendo da pipa, la zia che ti dice di vederti invecchiata e la nonna che ti chiede come mai una bella ragazza come te sia ancora single.. Beh sfido chiunque a non sentire un leggero senso di vuoto dentro.

Odiare il Natale?

Ma in realtà nessuno odia davvero il Natale, lo si odia quanto un amico sincero che ti dice in faccia quello che pensa. E’ doloroso certo, ma solo se sappiamo che ha ragione.
E se noi siamo quelli seduti perennemente dalla parte del torto, allora la ragione è seduta esattamente di fronte a noi a quel tavolo in mezzo ai parenti, chi sposato, chi fidanzato, chi figliato.. con lo zio un po’ viscido che ti bacia sulla guancia sapendo da pipa, la zia che ti dice di vederti invecchiata e la nonna che ti chiede come mai una bella ragazza come te sia ancora single.. è seduta li e ci guarda, e si gode la scena.

odiare il natale

Io quest’anno come l’anno scorso, sarà per l’Amore, ma lo sento.. e quindi vi è andata bene, sennò questo post sarebbe stato un inno al ‘Christmas Blues’, alla malinconia natalizia, del tipo ‘Mainagioia is the New Buone Feste‘, all’odio verso Mariah e Bublè, verso l’odore di cannella e verso la marea di gente presa dallo shopping, O verso i mariti che sorridono alla moglie durante il pranzo e appena distolgono lo sguardo controllano se la tipa che sentono su IG ha pubblicato una nuova storia da zozza.

COSE CHE COMUNQUE ODIO, ma almeno quest’anno sopporto.

O amare il Natale?

E invece no.. quest’anno lo sento davvero.
Sento il profumo…
Sento mia madre lamentarsi e minacciare tutti che l’anno prossimo si va in ristorante e lei non farà più nulla. ..
I nastri dei regali scartati, sparpagliati in mezzo alla tavola a fine pranzo..
I soliti aneddoti di quando si era piccoli, che si raccontano da 30 anni ma che fanno sempre (più o meno) ridere. O forse è il vino, non saprei dire.
La frutta secca.
Balto in tv.
E la felicità, quella che dura giusto il tempo di accorgersene.

Alcuni quest’anno forse lo sentiranno di più, altri lo odieranno ancora di più.
Tanto a lui non importa, ci riproverà comunque ogni anno.
Quindi da qualsiasi parte del tavolo voi vi troviate seduti, BUON NATALE!

insicurezza donne

L’insicurezza è donna

L’insicurezza è donna

Sono giorni che continuano a balenarmi in testa cose come ‘𝘌 𝘴𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘥𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘪𝘭 𝘣𝘭𝘰𝘨? 𝘊𝘩𝘪𝘶𝘥𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢? 𝘌 𝘴𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘥𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭?’, si insomma voglio dire, il mondo è saturo di blogger no?! Abbiamo tutti qualcosa da dire che qualcuno avrà già detto, abbiamo tutti qualcosa da fotografare già fotografato da altri, abbiamo tutti raccontato di una città vista e già raccontata mille volte da altri occhi… perché continuare a provarci?

E se tornassi a scrivere nel diario solo per me? Se tornassi dal viaggio con il mio diario di bordo pieno di tutto e lo tenessi solo per me e per i miei eventuali futuri figli?

Avevo questa sensazione di essere satura anche io di tutto questo. O forse era semplicemente il ciclo. Subdolo malefico, che ti fa vivere tutto come se stessi per crollare..’’Oddio un gattino che passa attraverso un cancello!’’

Se vedessi per la prima volta la faccia dei figli di alcuni miei compagni delle elementari solo durante una passeggiata incontrandoli per caso, anziché vederli in foto su Facebook appena usciti dalla sala parto?  Se per vedere le foto di un viaggio fatto da alcuni amici dovessi aspettare di averli a cena e sentire live il loro racconto mentre sfoglio le foto? Se facessi gli auguri solo alla gente della quale ricordo davvero il giorno del compleanno? Se tornassi a leggere le etichette dei detersivi mentre sono in bagno? Se tornassi a casa, mi buttassi in divano e guardassi davvero la tv facendo davvero attenzione a quello che sto guadando ? Si insomma.. come sarebbe?

LACRIMONI. COSI A CASO.

E quindi continuavo a chiedermi ‘Perché continuare?’, ‘Sto davvero creando qualcosa? Qualcosa che voglio? Qualcosa che serve? Qualcosa che MI serve?

Poi dal nulla come se in realtà mi trovassi in The Truman Show, mi sono arrivati 4 messaggi sulla pagina.

Ecco e quindi mi è tornato in mente il perché lo stessi facendo. Non è per i like o per i followers o per i viaggi gratis (che comunque non butto via eh), ma è perché in un mondo come questo, sapere di riuscire ad“arrivare”  a qualcuno che magari abita dalla parte opposta del mondo e che in un modo o nell’altro è uguale a te, e ha addirittura sentito il bisogno di dirtelo, è BELLO CAZZO! E’ davvero bello.

E quindi ho smesso di chiedermi se fosse giusto continuare ascrivere e ho invece iniziato a chiedermi da quand’è che noi donne siamo così insicure di noi? Anche quando l’Universo ci lancia dei chiari segnali che non siamo poi cosi male.. Perché abbiamo cosi  tanta paura di tutto un minuto prima di riuscire a farcela?

  • Una ragazza che mi aveva scritto poco tempo fa’,dicendomi che leggeva sempre i miei ‘racconti’ e avendo intuito che avevo un po’ stravolto la mia vita quest’anno, voleva sapere da me, come avevo fatto a trovare il coraggio. A ME?  (sapete quando vi girate per vedere se stanno davvero salutando noi o se quello dietro? Ecco così) Beh mi ha riscritto poi per dirmi che aveva mollato il lavoro ed era uscita dalla sua comfort zone e che nonostante avesse una paura fottuta ora, era aperta a quello che sarebbe potuto succedere.  
  • Un’altra ragazza per dirmi che dopo aver letto più e più volte il racconto del mio viaggio a NY da sola, aveva finalmente trovato il coraggio di prenotare anche per lei. Anche lei stufa di aspettare il periodo giusto, gli amici liberi, le ferie.. E voleva farmi sapere che se stava partendo anche lei da sola per un viaggio come quello, era grazie a me.
  • Un’altra ragazza ancora che, addirittura premettendomi che non sapeva se avrei mai letto quel messaggio, (stessa reazione avuta per la ragazza n.1, ‘Io? Perché non dovrei rispondere? Non sono mica “BIONCE’”!)voleva semplicemente ringraziarmi (Ringraziare me?).. Si,ringraziarmi perché aveva finalmente deciso di aprire anche lei il blog e riuscire finalmente a rendere pubblici tutti i suoi pensieri, ovviamente nel senso più poetico della frase. Che anche se non se lo cagava nessuno, aveva comunque fatto qualcosa di ‘grande’ per lei.

L’insicurezza è donna

Settimana scorsa sono uscita da una seduta di terapia, che mi sentivo completamente svuotata e assolutamente fortissima.

(Apro una breve parentesi, in tanto mi hanno detto  che sono la prima che sentono parlare cosi apertamente di ‘Terapia’, senza vergogna o imbarazzo. Inizialmente mi dicevo che forse stavo sbagliando qualcosa. Che forse tutta questa empatia verso le persona, mi portava a parlare di cose che forse avrei dovuto tenere per me. Poi però ho iniziato a chiedermi perché? Perché avrei dovuto non parlarne o addirittura esserne imbarazzata? Ero certa che molta altra gente si trovasse nella mia stessa situazione e non capivo perché avrei dovuto tenere per me pensieri, progressi e altre cose che avrebbero potuto essere d’aiuto anche a loro? E quindi spallucce, racconto quello che voglio. )

Sono uscita dalla seduta con il compito di parlare con una persona a me vicinissima ma con la quale non riuscivo a ‘parlare’ da anni. Cosa facile in apparenza, ma impossibile per me. Se me lo avessero chiesto a inizio anno avrei risposto ‘GIAMMAI!’. Un paio di mesi fa avrei detto ‘Posso provarci’. Ora invece non posso più ‘provare’ a fare le cose, il condizionale non è più utilizzabile. Ora le cose le ‘Faccio’.

E l’ho fatto. Mi sono sentita invincibile. Una sorta di Wonder Woman. Come se da li in poi qualsiasi cosa avessi voluto fare o essere,avrei potuto farla.

Si certo, questo succede nelle belle giornate, quelle con il sole e il buon’umore. Ma in quelle con il cielo coperto, il freddo, i capelli crespi, la pancia gonfia, gli ormoni un po’ sballati.. un’ora di tapis roulant ti sembra un obbiettivo troppo impegnativo, di leggere il libro che ti sei prefissata di finire entro due settimane, non hai voglia, non ti viene nulla da scrivere… ecco in quei giorni è tutto molto più difficile!

Ed ecco che allora torna quella voce, quella che ti tartassa la testa, quella che sto cercando discacciare in tutti i modi.. quella che ti ripete “Eccoti qua, ora si ti riconosco, sempre la solita.. Approssimativa in tutto. Che senso ha che ti impegni, se tanto poi finisce sempre allo stesso modo e non riesci mai a concludere nulla?”. Quella voce. Quella che ti fa sentire sempre sbagliata, inadeguata e invece di spronarti  a spingere di più, ti tira indietro come se avessi una corda attaccata.. e tira, tira fino a che molli!

Molli perché forse ha ragione.

Ma NON E’ VERO CAZZO, NON CE L’HA MAI.

E’ vero è  pieno di blogger o scrittori più bravi, è pieno di fotografi davvero capaci, è pieno di cuochi, è pieno di persone migliori che fanno tutto meglio di noi. Ma non sono noi. Non usano le nostre parole,  non fanno le nostre foto e non cucinano i nostri cupcakes…

NON
SONO
NOI.
Quindi sì basta ‘provare’ a farcela. UNA VOLTA OGNI TANTO FACCIAMOCELA E STOP .