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La rivincita delle persone normali

La rivincita delle persone normali

Ho sempre pensato che la mancanza di ambizione, così come l’eccesso, fossero da considerarsi difetti in una persona.
E forse per questo non mi sono mai posta degli obbietti nella vita.. tanto meno dei sogni.
Mediocre in tutto, eccelsa in niente” come mi disse una volta qualcuno.

Questo un po’ per la paura di fallire e un po’ (molto) perché qualsiasi cosa mi avesse portato via del tempo di oggi, per raggiungere un qualcosa ‘forse’ domani, non lo ritenevo meritevole. O tutto subito o nulla.

Non ero mai pronta a sacrificare qualcosa del mio oggi, per magari non aver nulla domani se non una delusione..
Mi nascondevo sempre dietro proforma tipo “Ma dai per cortesia, non sei così brava! Accontentati di quello che fai, come lo fai! Accontentati delle piccole soddisfazioni giornaliere! Per raggiungere i propri sogni, bisognerebbe innanzitutto averne e poi dovresti impegnarti e iniziare a sacrificare qualcosa, così funziona!”
E puntuale come il ciclo il giorno prima della partenza per le vacanze, mollavo la presa e mi rispondevo “Ma si infatti non ne vale la pena.. E poi che sogni ho io? Non ho mai avuto sogni ne ambizioni. Ho solamente cose che mi fanno stare bene nella vita certo..
Scrivere e viaggiare. È ovvio che sarebbe un sogno poterlo fare. Chi non lo vorrebbe?
Ma siamo nel 2018, sei in micro pesce in un oceano di pesci molto più grandi, più preparati e più coraggiosi di te.”
‘E meritevoli anche vorresti aggiungere?’
Beh si.
Perché questo è il punto. Se nemmeno credi di meritartelo, allora non ci crederai mai davvero per potertelo permettere.
E continuerai semplicemente a stare nel tuo, nuoterai sempre stando vicino al tuo scoglio e ti acconteterai! Perché nella vita, soprattutto quella al tempo dei social, devi saperti accontentare..
” Che bella questa foto su Instagram; questa ragazza bellissima con il suo cappello in paglia, il suo vestito bianco, mentre cammina nelle vie di questo paesino con le case i mattoni e tutti i fiori colorati sui balconi”
Che bello dev’essere poter vivere così, in giro per il mondo con il mio diario e il mio fotografo . A vivere il mondo come andrebbe vissuto per una vita sola che abbiamo..
A scrivere i miei appunti mentre facendo colazione dall’altra parte del mondo, osservo lo scorrermi davanti di una quotidianità che non è la mia, cercando le giuste parole per trascrivere quel momento e raccontarlo a chi vorrà poi leggerlo…

IUUUU UH!! TORNA TRA NOI!!!
Sospiro e torno alla realtà si.

La rivincita delle persone normali

Certo è una vita invidiabile quella, chi non la vorrebbe?
Ma quella è l’eccezione, non la regola!

E poi ripeto, bisogna volerlo davvero qualcosa, per poterlo raggiungere così. Ma cosa ancora più difficile, bisogna sapere di volerlo.
Non so voi, ma io la domanda ” Ma tu dalla tua vita, cosa vuoi?”, l’ho sempre evitata, come si evita il proprio ex se ce lo si ritrova ad una festa.
Ogni tanto sì, capita di farsela. O di sentirsela fare. Ma quasi mai di prendersi più di 10 secondi per rifletterci davvero.. Perché?
Perché domande come questa fanno estremamente paura!
Paura di non sapersi dare una risposta e ancora più paura di sapersela dare invece.

Ecco beh.. qualche giorno fa qualcuno me l’ha fatta. Qualcuno che voleva saperlo davvero.
Qualcuno al quale avrei dovuto rispondere davvero.
E ho risposto. Seppur con le guance rigate, come se dentro di me cuore e testa stessero facendo a pugni tra loro!
Ma ho risposto.
Voglio fare questo nella vita!
Voglio vedere il mondo e raccontarlo a modo mio a chi vorrà leggerlo.

Non sarò la più brava a scrivere, né a far foto, né avrò mai quel cappello in paglia, né tantomemo verrò pagata per farlo.. Ma non fá nulla!
Voglio fare quello.
Studierò per migliorare.
Lavorerò per potermelo permettere.

E ogni volta che farò ritorno al mio scoglio, sarò ogni volta più soddisfatta di me.

La rivincita delle persone normali

Una volta avrei finito il post dicendo “Ma poi.. apro gli occhi e torno alla realtà. Alla routine, al lavoro e ai soliti like messi su Instagram.”

Stavolta no.. Perché per quanto tu ci metta per deciderti a farti quella domanda o ad ammetterlo a te stessa, sai già cosa vuoi. E in un modo o nell’altro il tuo modo di fare ti porterà inconsciamente a capirlo, che tu lo voglia o no.
E mentre io settimana scorsa cercavo risposta, mi è arrivato questo messaggio: “Ciao, è un po’ che seguo quello che scrivi.. È vorrei chiederti di fare da travel blogger per il nostro viaggio!” (Grazie LISA)

E quindi sì, non sarò la più brava, nè la più bella come quelle ragazze bellissime su Instagram.. Ma beh ecco, anche noi ragazze normali ogni tanto (non sempre) possiamo farcela!

… vuoi vedere che mi tocca cambiare il nome della pagina con ‘Ognitantounagioia Is The New Black’ o addirittura iniziare ad essere felice di me?!ll

non concudere mai nulla main una gioia

Iniziare sempre, concludere mai!

La nobile arte del lasciare tutto a metà e non concludere niente

Iniziare di tutto, ma non finire mai nulla. Si esatto, credo che lasciare tutto a metà possa essere un’arte.
Credo anche che la mancanza di ambizione, cosi come l’eccesso, siano difetti. Ma non l’ho sempre creduto eh.
Non sono una persona ambiziosa’, l’ho sempre detta con una nota di pregio. Come se questo mi salvasse. 
Vedevo i miei amici, farsi il culo, per loro o per volere dei loro genitori. Laurearsi perché, ‘La laurea serve’. 
Tralasciando il discorso sociopolitco secondo il quale non c’è lavoro per i laureati perché sono troppi, ecc..

Ma laurearsi per cosa? Per fare un lavoro che fosse sopra a quello dei ‘non laureati’. 

Non posso fare il barista a vita. Non voglio fare la commessa per sempre. Ma perchè?

Forse per questo non ho mai continuato gli studi, né ho mai avuto ambizione. Ho sempre visto il lavoro, semplicemente come un lavoro.
Otto ore mie, equivalgono a otto ore tue. Serve semplicemente perché serve.
A tal proposito sarei curiosa di sapere quanti di quelli laureati, che fanno un lavoro trovato per laurea, sono più soddisfatti e felici di quelli che non lo sono. E viceversa.

Una volta ho visto un monologo di Steven Spielberg, nel quale diceva che i sogni non sono cose che ti sogni e poi accadono. Non ti appaiono all’improvviso davanti urlandoti, ‘Ecco quello che sei e che dovrai fare per tutta la tua vita’.

No.  I sogni sono piccole vocine, piccoli istinti dentro di te, che a volte sussurrano e altre tacciono. E sta a noi saperle ascoltare e soprattutto interpretare.
Ma si, quindi quando sarà ora capirò cosa vorrò essere da grande. Saprò quale sarà la mia ‘vocazione’.

MA NON E’ VERO UN CAZZO.

Io sono grande ora, e non ho capito nulla, anzi.
Quando andavo a scuola ero brava a scrivere, mi è sempre piaciuto. Pesavo già all’epoca 50kg quindi sognare di fare la ballerina non mi pareva il caso, ma la scrittrice.. beh quello potevo sognarlo si. E ho sempre scritto.. il diario, le lettere, i post..

Amo quello che scrivi’. Grazie 🙂
Ti va di scrivere qualche articolo per noi?’. Oddio dite davvero?! Certo!
Dovresti aprire un blog!’.
Allora penso che forse davvero dovrei credere di poter scrivere seriamente.

A volte sono la, con il mio pc, il mio calice di rosso e tutto sulla tastiera scorre da solo, non mi accorgo del tempo che passa, non mi accorgo di nulla intorno, finchè non premo ‘INVIO. Altre passo mesi ad aver mille pensieri e non essere in grado di buttar giù nulla, pensando siano una marea di stronzate generate dalla mia testa e che nessuno vuole sentire. Altri ancora tabula rasa.

No non dovrebbe essere cosi. Uno scrittore è uno scrittore. Se fossi brava saprei cosa scrivere. Se fossi brava qualcuno si accorgerebbe di me magari. Naaaaah! Meglio tornare alla vita normale.

E le foto? Ho sempre amato le foto, fin da piccola. Avessi potuto avrei immortalato qualsiasi cosa.
Bellissime foto, mi hai fatto venire una voglia di visitare quel posto.’ Grazie .
Ti mando il link per un concorso di fotografia, secondo me potresti provarci’

E fotografo, fotografo tutto. Immortalo momenti in cui mi sento felice. Immortalo angoli di vita che incontro. Lui mi lascia la sua macchinetta professionale per un pomeriggio e io mi sento come una bambina a spasso per le strade di una città nuova, ma che è sempre stata la mia in realtà. Magari dovrei fare un corso.   Magari dovrei crederci un po’ e provarci.

UUUUUUh guarda che bella questa foto. E questo fotografoooooo. No vabbè io non le farò mai così.
Lasciamo perdere.
Qualcosa più fattibile per me. Pensa Miki, pensa a cosa ami fare.  Beh bere. Potrei fare un corso di Sommerlier.
No dai basta!!!
E così in loop.

Perché bisogna per forza essere bravi in qualcosa

..O avere qualcosa che ci differenzi dagli altri?!
Perché semplicemente non posso essere una commessa, che si fa le sue 8h al giorno per guadagnare abbastanza da potersi permettere di viaggiare, scrivere e fotografare. E bere si d’accordo..

In ogni caso anche a noi ogni tanto capita qualcosa di bello (QUI)