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Cose da non dire MAI ad una donna

Cose da non dire MAI ad una donna

Siamo cosiiiiiì, dolcemente complicate…

Perché dire «leggermente psicopatiche e bipolari» non sarebbe suonato granché poetico. Veritiero, forse… ma non poetico.

Noi donne siamo cosi, ne siamo consapevoli. Possiamo essere dolci e gentili, ma basta una parola detta male e ci trasformiamo in qualcosa che Hulk scansate proprio..

E gli uomini nel dire cose sbagliate al momento sbagliato sono dei maestri. Lo fanno con la stessa ingenuità che ho io quando scrivo al tipo che mi piace e se non risponde penso che abbia sicuramente la batteria scarica, per giorni.

Ma nel 2018, nell’epoca dei filtri, dove le cose prima di venire dette, fatte e pubblicate, vengono controllate, modificate e photoshoppate fino alla perfezione, possibile che gli uomini ancora non riescano a filtrare certe frasi, evitando cosi ripercussioni fisiche e psichiche?

In ogni caso, ora proverò a fare una breve lista con alcune delle frasi che non dovreste mai dire ad una donna. Una sorta di salvagente. Un po’ come il foglio con le istruzioni di salvataggio che ti danno in aereo: ecco, voi tenetelo sempre nel portafoglio per ogni eventualità. Poi se non volete ascoltarmi, come quando per strada vi perdete ma siete troppo orgogliosi per chiedere indicazioni, fate pure. Ma vi avviso: sarà come vivere in un campo disseminato di mine antiuomo, assieme a una che può trasformarsi in Super Saiyan da un momento all’altro. Dunque, come si dice: uomo avvisato… scappa.

Ma partiamo.

1. ”Come sei bella oggi”

Sì, ok, ma l’unica parola che sentiremo noi sarà oggi. Come sarebbe a dire oggi? E ieri? E i giorni prima? Dovrebbe essere un complimento questo? Dai, oh, qua siamo ai fondamentali proprio.

2. Rispondere «Eh, sì!» al commento dei vostri amici su una ragazza

Sappiamo che ovviamente li fate quando siete con loro e, non avendo alternativa, possiamo tollerarli, ma in nostra presenza no! Siamo consapevoli che ci sarà sempre una ragazza sulla quale farete degli apprezzamenti, ma quando siamo assieme i vostri occhi dovranno essere solo per noi. Oppure preferireste non avere più gli occhi?

https://vine.co/v/OTBMavBrEiV

3.”Ma hai le tue cose per caso?”

Che a volte sintetizzate con un «Nervosetta?», ovvero «Sbaglio o sei in vena di spaccare i maroni per caso?»

Ecco, quelli che ho appena scritto sono gli incipit migliori per dar vita ad una discussione. Noi siamo psicopatiche di nostro, ma non è che tutti i mali del mondo siano imputabili al ciclo. E poi quando parlate di ciclo dovreste sciacquarvi la bocca, che ne sapete voi di cosa voglia dire…

In ogni caso, se in una scala da 1 a 10 eravamo nervose 5, quella frase immediatamente ci farà schizzare alla posizione 12, costringendoci a scrivervi «No!» come risposta a caratteri cubitali, con una chiave, sulla portiera della vostra macchina.

4. ”Perché ti devi cambiare? Dai, stai bene anche così”

Che tradotto sarebbe: «Dai, ascolta, non ho voglia di aspettarti, dobbiamo solo andare al cinema, con i pantaloni della tuta e la maglia del pigiama vai benissimo».

Ah, ah, ah: GIAMMAI.

Se avessimo anche il minimo dubbio che foste sinceri probabilmente saremmo anche disposte a uscire vestite da deportate, ma siete credibili quanto un mio «Stasera non bevo» detto il venerdì sera. Fatevene una ragione e mettetevi comodi, la vostra fretta non fermerà il nostro senso di decenza.

5.”Non sei grassa. E poi a me quelle con un po’ di ciccia piacciono”

Ecco voi potreste pensare di aver fatto un complimento con una frase del genere. E tutto sommato potrebbe anche essere vero, ma non verrà mai visto cosi. Alle orecchie di una donna la frase che giungerà sarà: «Sì, be’, in effetti hai un po’ di ciccia».

Ai più sagaci di voi che dopo la suddetta frase noteranno «l’attimo, la terra che tremò, l’aria s’incendiò e poi silenzio», consiglio di fingersi morti e di evitare il classico «No, ma dai, un po’ di pancetta ci sta».

No, no e no! Don’t try this at home.

Ecco, queste per ora sono le basi. Chiaramente poi una volta che avrete imparato a non dire certe cose, la donna se ne accorgerà e sarà portata dalla sua subdola indole a farvi lei stessa domande per tentare di fregarvi comunque.
Potrei dunque farvi una lista infinita di risposte da usare in questi casi, ma, essendo io una delle suddette subdole, non posso farlo.

Posso però dirvi che il più delle volte l’unica cosa da fare se vi è cara la pelle è fingervi morti: funziona.

I cinque uomini che ogni donna ha dovuto affrontare

I cinque uomini che ogni donna ha dovuto affrontare nella vita

Non è che non mi piace nessuno, è che non mi piacciono tutti!

Quando avevo 15/16 anni, adoravo i primi appuntamenti.
Quella magia che si trascinavano dietro sia prima che una volta passati. Era tutto una scoperta, tutto una prima volta, tutto un’attesa. Poi con il passare degli anni, ma soprattutto con il passare dei casi umani con i quali mi trovavo costretta ad uscire, quella magia sfumava.
Per carità, non sempre, eh, sennò avrei smesso. Ho avuto anche io la mia buona dose di farfalle nello stomaco, che poi ad una certa però si trasformavano puntualmente in cavallette… E diciamo che iniziavo quindi a pensare che tutta quella storia del principe azzurro, fosse in realtà solo una grande montatura.

D’altro canto c’era da aspettarselo, come ho già detto nel post dedicato a quel sadico malefico di Walt Disney: uno bello, gentile e in calzamaglia, o è gay o è pura fantasia.

Nella pratica comunque i primi appuntamenti sono un po’ un mix tra la legge dei grandi numeri e la legge di quell’inguaribile ottimista di Murphy. «Se qualcosa può andare male, lo farà»: di conseguenza, più primi appuntamenti avremo, più la probabilità che vadano male tenderà all’infinito.
Che bello eh! Eh lo so si..

Loro l’hanno fatta tanto lunga con ‘ste leggi, ma in realtà poi il tutto era facilmente sintetizzabile con un classicissimo:
«Mai ‘na gioia».

I cinque uomini che ogni donna ha dovuto affrontare nella vita

Ma torniamo al punto. Per quanto le donne amino professarsi libere e indipendenti dagli uomini, passiamo tutte prima o poi quel periodo, volgarmente detto “di magra”, che sta esattamente tra il “Non ho bisogno degli uomini, sto benissimo così!” e l’astinenza forzata, quella che porta alla spesa fatta solo di patatine, cioccolata e film con Ryan Gosling. (Dio ce ne scampi!)

Ed è proprio in quel periodo che ci torna un po’ quella voglia di riprovare l’emozione che solo un primo incontro sa darti.
E allora iniziamo ad abbassare la guardia, ma soprattutto i nostri standard di selezione e accettiamo qualche invito in più.

E via che parte la promenade di casi con i quali almeno una volta, TUTTE abbiamo avuto a che fare.

Il fico.

Fisico (e cultura) da tronista. Sì, sì, proprio lui. Quello “così carino da vedere” che poi però sarebbe meglio non parlasse.

Sono quelli baciati da madre natura per quanto riguarda l’aspetto estetico, ma che quando distribuivano cervello e carisma erano in fila per i casting del Grande Fratello.

Ebbene sì, è capitato a tutte. Lo vedi in un locale, troppo carino, impossibile stia guardando proprio te e invece… I giorni dopo lo stalkerizzi attraverso le foto della serata nel locale, lo trovi, gli mandi la richiesta di amicizia e lui ti scrive. Che emozione! «Ti ho notata ieri sera, se avrei avuto coraggio ti offrivo da bere!» Ah. Ok.
CHECAZZOPERO’, era così carino!!! Che spreco!

Se avete la sfortuna di scoprire durante un appuntamento che è solamente carino da vedere, invece, allora o scappate o trovate un modo per farlo tacere… In fondo è carino e poi, dai, un limone non si nega a nessuno.
In più avete comprato un rossetto nuovo per l’occasione, quindi, se anche l’appuntamento è andato male, tanto vale approfittare della situazione quantomeno per testarne la resistenza.


Lo stalker.

Il primo appuntamento non è neanche andato così male. Il problema è il post.
Il bello dei primi appuntamenti, prima dell’attesa, è proprio il dopo. Quando inizia il gioco di tira e molla per chi scriverà per primo… Tu aspetti lui, lui aspetta te, intanto si conosce altra gente, ci si sposa, si fanno figli, arrivano i nipoti.

No, scherzo…
Però un po’ di attesa ci vuole. Un po’ di desiderio. Con lui invece è impossibile. Messaggio della buonanotte, del buongiorno, del buon pomeriggio, (KAFFEEE’1!1) della buonasera, intervallati da almeno trenta chiamate e circa un centinaio di «Allora, quand’è che replichiamo?». Mai. Mai. Mai. E forse ancora MAI.
Le basi, proprio!


Il ‘focoso’.

Per non dire altro perchè sono una very signorina.
Barney Stinson è il tipico focoso: un obiettivo solo in testa.

Ecco, questo genere ha due sottocategorie: il playboy o il “morto di figa”. A voli la scelta su quale sia peggio. Hanno entrambi lo stesso unico obbiettivo per la serata, ma semplicemente modi diversi per raggiungerlo.

Il playboy è perfettamente consapevole delle sue capacità: sa che siete uscite con lui e quindi il più del lavoro è fatto, deve solo giocarsela bene.
Sarà dolce e carino per tutta la sera, o almeno finché non capirà che “non porterà a casa il risultato”. Allora verrà fuori tutto il suo lato sincero. Perderà interesse nella serata, inizierà a guardarsi intorno, a guardare l’orologio, finché non proporrà di andare.
Che dolce!
Per l’altra categoria invece sarà tutto un allungare le mani e tentate l’approccio fisico, finché non saremo noi, sfinite, a proporre di andare.
Sono solamente due facce della stessa moneta, da 0.01 cent per l’esattezza.


Il social

A tavola col cellulare in mano. Selfie allo specchio di casa prima dell’appuntamento, stories in macchina mentre si reca all’appuntamento, selfie assieme, foto del piatto, foto del drink, foto dell’arredamento del locale… Cellulare sempre a portata di mano, difficilmente riuscirete a vedergli il colore degli occhi e già a metà serata se ne uscirà con un «Ti aggiungo. Hai FB/Twitter/Instagram/Vine/Google+/Linkedin?»

«Mmmh, no, però se ti può interessare interagire con me sono proprio qui di fronte a te!» Quando vuoi eh!

Il narciso

Quello che si cura più di noi. Magari a prima vista non avevate fatto caso ai dettagli, ma una volta di fronte a lui vi accorgerete delle sopracciglia appena fatte, delle mani curatissime, del petto depilato e chissà che altro..
Però oh, se siamo fortunate a fine appuntamento magari riusciremo anche a scambiarci il numero dell’estetiste.

Ad alcune di noi non dispiace questa categoria, almeno fino a che lui non inizia a fare storie perché dopo una settimana pesantissima, di lavoro no-stop, vi siete dimenticate di depilarvi quei tre peli che avete sull’avambraccio. Occhio perché dal primo appuntamento al chiedergli se in borsa ha un assorbente da prestarvi è un attimo..

Quindi sì. Buon #SingleDay a tutte quelle che sono sopravvissute a tutto questo e hanno avuto il coraggio di continuare a provarci.

Approcci fantastici e dove trovarli

Approcci fantastici e dove trovarli

Quando sento dire «Se fossi donna, la darei a tutti», penso che gli uomini non abbiano la minima idea di quello che stanno dicendo. Prima di tutto per darla a qualcuno, ci dev’essere qualcuno che la vuole. E loro puntualmente replicheranno dicendo: «Ma dai, ché basta che sbattiate un po’ gli occhioni ed è fatta».

Sì, certo. Splendidi loro!

Ma avete mica una vaga idea dei casi umani che madre natura ha messo in circolazione? No? Ecco allora forse siete tra quelli.

Soprattutto quando ci dite che facciamo troppa selezione. Al di là del fatto che se facciamo selezione è perché siamo consapevoli di quello che ci meritiamo, ma a parte questo, vi assicuro che alcune volte non è selezione, è proprio: «Ma guarda, neanche fossi l’ultimo sulla terra, piuttosto la morte».

L’altra sera ero in discoteca con la mia migliore amica, stavamo chiacchierando su un pezzo che avevo scritto ‘Le cose da non dire mai ad una donna’  e sapendo già la piega che avrebbe preso la serata mi ha proposto di farne uno sui peggiori metodi di approccio sentiti. Neanche il tempo di finire la frase che si sono palesati i primi due. È bastato uno sguardo, ho preso il cellulare e ho iniziato a segnarmi tutto. Vi dico solo che ho avuto più spesso il telefono in mano che il Gin Tonic (mortacci loro!). Ma mi sono sacrificata per voi.

Che poi, tra un tentativo di abbordaggio e l’altro, la questione si è spostata sul come replicare. Non so voi, ma io non so mai come comportarmi. Io di indole sarei una stronza colossale, ma a volte penso: «Cavolo, però ci vuole coraggio per andare così da una e provarci, no?» E quindi cerco di non liquidarlo in malo modo. Errore. ERRORE MADORNALE.

Approcci fantastici e dove trovarli

Non so quale meccanismo malato scatti nel cervello dell’uomo in quel momento, so solo che l’unica cosa che noterà sarà un’insegna luminosa lampeggiante sopra la nostra testa, con su scritto: «Ci sta! Ci sta! È fatta!» Ma è fatta cosa? Cosa? Ti prego, mollami. Volevo solo essere gentile, per non prendermi dell’acida.

Potrete mettervi a guardare l’orologio, a guardarvi intorno, a farvi venire tic all’occhio sperando che la vostra amica vi veda e le venga un’improvvisa voglia di chiedervi di accompagnarla in bagno, ma niente da fare: vi si accolleranno peggio della colla a caldo sui vestiti. Per esperienza vi dico che solo il 5% di loro si accorgeranno dei vostri occhi che ruotano assieme alla testa, che manco ne Lesorcista, e diranno: «Be’, ti lascio, dai, ci vediamo più tardi in giro» (ahahahah, certo, sì, più tardi… fuga via via via più veloci della luce!). Il restante 95% starà a fissarvi, anche dopo aver finito le cose da dirsi, con quello sguardo che solo i serial killer nelle foto segnaletiche riescono ad avere. Se io fossi Ministro dell’istruzione, aggiungerei come materia “Metodi per liberarsi degli accolli”.

Scusate, torniamo a noi. Al contrario della sottoscritta, invece, la mia amica è, di natura, la persona più buona del mondo, ma quando si tratta di liquidare un eventuale abbordatore ha la stessa sensibilità di Crudelia De Mon. Quindi il più delle volte io rimango infognata in qualche situazione atroce, ma poi arriva lei, mi prende il braccio e molto semplicemente mi trascina via senza troppi convenevoli; anzi, se è in serata buona può anche lanciargli uno «Sciò, pussa via! Aria!», così io faccio spallucce e gli lancio uno sguardo dà ‘Eh scusala è fatta così, non è colpa mia!’

Detto questo, noi ancora non abbiamo capito quale sia il metodo migliore: se essere educate e rischiare l’accollo o se liquidarli e passare da “fighe di legno”. Forse dovremmo solo fingerci morte. Bando alle ciance, passiamo alle perle regalateci dagli esemplari-tipo di quella sera, ma che tutte conosciamo già molto bene.

Approcci fantastici e dove trovarli

  1. Si presenta uno con un maglioncino azzurro in testa, come la Madonna.
    – Ragazze, sono Gesù di Nazareth.
    – Quindi fai anche magie?
    – Certo, quello che volete.
    – Tipo sparire?
    Brutale, ma necessario.

  1. Gruppo di ragazzi: ci fissano un po’, avvicinandosi sempre di più. Ne arriva uno.
    – Ciao, posso presentarvi il mio amico?
    – Non poteva venire direttamente lui?
    – È timido. Ma se avrebbe coraggio, veniva!
    Sangue dalle orecchie. S A N G U E D A L L E O R E C C H I E

3.– Ciao, posso conoscerti?
– Ciao. No, scusami ma sono fidanzata.
– Vabbè, ma anche se una squadra ha il portiere, non significa che l’altra non possa    segnare.
Ah. E pensare che ci eravamo appena liberate della generazione di quelli che «Ma io mica sono geloso!»

  1. Si avvicina ballando come Carlton di Willy, il principe di Bel-Aire vestito come Tony ne La febbre del sabato sera. Quindi la risposta sarebbe già “no” a prescindere. No e NO!
    – Ciao, ragazze! Posso conoscervi?
    – No.
    – Ma come no?
    – No.
    – Ma dai, vi offro da bere?
    – Ah, be’, allora… no.
    – Ma… il vostro nome?

  1. E poi arriva lui. Il peggiore, a mio avviso. Quello che ti prende direttamente da dietro, mani sui fianchi, e inizia a ballarti attaccato prima che i tuoi occhi possano dire alla tua amica: «Ohmiodiomasetuseidavantiamechecos’èchemistatoccando». Ti giri e ti accorgi che è il fratello brutto di Pippo Franco.   Generalmente lo sguardo da killer che abbiamo quando ci giriamo a guardarlo basta a convincerlo che parlarci non migliorerebbe la situazione. Ma ci sono anche quelli che, dopo essersi bevuti anche il carburante della macchina, ignorano il nostro sguardo e iniziano a sbiascicarci qualcosa, barcollando ad un centimetro dalla faccia, appoggiandoci anche le mani addosso probabilmente per mancanza di equilibrio. Con loro comunque basterà il classico: «Ehi, guarda là, il tuo amico ti sta cercando»; lui si girerà a guardare e in quella frazione di secondo che ci metterà a girarsi e ricordarsi che in realtà era li da solo in discoteca, noi saremo già alla frontiera con il passaporto alla mano.

 

Ah che bella serata! Detto questo, le uniche cose che mi sento di dire alle ragazze per sopravvivere alle serate, sono: non abbandonate mai i vostri drink e non incrociate mai gli sguardi per più di mezzo secondo (a meno che il tipo in questione non assomigli tantissimo a Ryan Gosling).

Per i ragazzi, invece: lasciateci ballare! Se una ragazza vi vuole, troverà comunque un modo per conoscervi.

Lo so cosa starete pensando ora: «Oddio che brutti ricordi, perchè ce li hai fatti ricordare!» Ma io lo faccio per voi,

CHI DIMENTICA E’ COMPLICE.

Ah ovviamente alcuni di loro (non si sa bene come), riescono a passare alla fase due: l‘APPUNTAMENTO. E anche lì, sono solo bellissimi ricordi..

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Non ho mai creduto nell’Amore

Non ho mai creduto nell’Amore, forse perchè l’Amore vero è per pochi.

Anzi no, mi correggo. Non ho mai creduto esistesse, nella realtà, l’idea che io ho dell’Amore.

Tutti vorremmo credere che, in un mondo nel quale tutto dura il tempo di un like, la nostra storia d’amore sarà diversa. La nostra è vera. La nostra durerà per sempre.

Dicono che sono cinica.
E probabilmente è vero, molto vero.

Il punto è che quando l’amore ti passa accanto, difficilmente lo puoi confondere con altro. Difficilmente lo puoi ignorare. E quindi ancora più difficilmente ti toccherà viverlo.
Si perché, soprattutto se sei cinico e razionale come me, l’amore ti fa perdere l’equilibrio. E nessuno vorrebbe mai perdere l’equilibrio.
Sei sopra un filo. E se vuoi arrivare dall’altra parte lo devi attraversare.
E la paura non è di cadere, cadere fa parte del gioco… ci si può rialzare, il problema è cadere ancora.

Non ho mai creduto nell’Amore, ma forse perchè..

Quante volte una persona può cadere e rialzarsi continuando però, a credere di potercela fare ancora?

Se tutti intorno a te cadono, perché continuare a credere di essere ‘migliori’. Perché attraversare quel filo? Perché non si può semplicemente stare da questa parte? Anche da soli. Cos’ha questa parte che non va?

Ognuno ha la propria visione dell’amore.

Tutti vorremmo credere che, in un mondo nel quale tutto dura il tempo di un like, la nostra storia d’amore sarà diversa. La nostra è vera. La nostra durerà per sempre.

Non potremmo semplicemente accettare l’idea che l’Amore esiste, ma l’Amore eterno no?!

E se si, come si fa a viversi al meglio una storia che sappiamo essere destinata a finire?

Tutti vorremmo essere guardati come la prima volta. Tutti vorremmo credere ‘ che il mondo con il suo delirio, non riuscirà ad entrare e far danni‘, come diceva Max..

Poi però, arriva la realtà. Ho letto spesso la frase «Se non impari a star bene da sola, non starai mai bene davvero con gli altri». Per anni mi è risuonata in testa. Per anni ho tentato di capirla.
E alla fine ho imparato.. solo che ho imparato anche, che la frase corretta doveva essere «Impara a stare da sola, che tanto prima o poi ti ci ritroverai..
E non intendo necessariamente single, intendo proprio sola.

Magari a 50 anni, magari un sabato sera, i bimbi a nanna, lui fuori a bere una birra con amici e tu a casa con i tuoi libri o il tuo portatile. Non avrai voglia di scrivergli per sapere se si sta divertendo e lui non avrà voglia di scriverti perché semplicemente non gli interessa.
Ecco penso intendano quello con ‘Impara a star da sola’.

Che se avrai imparato a farlo, quella sera non ti peserà. Non ti peserà non essere più la 30enne che eri, non ti peserà passare il sabato con i tuoi libri e soprattutto non ti peserà non essere più ‘vista‘ da lui.

La gente tradisce. La gente dimentica. La gente è egoista. La gente il più delle volte fa schifo.

Non ho mai creduto nell’Amore.

Anzi no, mi correggo, non credo esista, nella realtà, il mio di Amore.

Perché per me l’Amore è, dopo 30 anni assieme, andare ad una cena da amici e in una stanza in mezzo ad altre decine di invitati, incrociarsi con lo sguardo e sorridersi come fosse la prima volta, come fosse la cosa più rassicurante del mondo, come foste gli unici in quella stanza.
Come foste gli unici nel mondo.
Persone che sanno di poter dare molto al mondo da sole. E che insieme possono dargli ancora di più. E scelgono di farlo.

Scelgono di scegliersi. Di provarci. Di farcela. E ce la fanno.
Ma come dicevo.. poi arriva la realtà.

QUADRO DI E.HOOPER ‘FINESTRA SU NEW YORK’

fantacalcio uomini litigate asta

Non sono le donne a rovinare le amicizie, è il Fantacalcio.

Non sono le donne a rovinare le amicizie, è il Fantacalcio.

Ci sono solo tre cose al mondo che possono costringere degli uomini  a stare chiusi tutti assieme in una sola stanza:
– la finale di Champions
– una spogliarellista
L’ASTA DEL FANTACALCIO

Ma cosa succederebbe se unissimo le ultime due? No vabbè, sappiamo tutti che la spogliarellista verrebbe palesemente ignorata e lasciata piangere da sola seduta in disparte se si presentasse durante l’asta.

Intendevo dire, se al posto dei giocatori, da scegliere ci fossero delle donne.

(Sento l’eco dei vostri ‘Ma che cosa sessista…!!‘. Si è vero, ma l’articolo è mio e ci scrivo quello che voglio. E poi dai, che in alcune ‘serate tra uomini’, ho sentito di molto peggio. )

Ma torniamo all’asta delle Fantafidanzate.

1.La sorella del vostro migliore amico.
Ok, niente di eccezionale, mediocre, ma da risultato certo e costante.. e soprattutto tuo pallino da sempre. Sai per certo che i compiti per casa li fa sempre.
E ogni anno ti tieni qualche credito di scorta perché sto anno ‘Ci provi’.
Poi però arriva sempre l’Hamsik di turno, che dopo due cene fuori in ristoranti stellati, ti lascia a bocca asciutta rompendosi il crociato..
Beh poco male, magari il crociato poteva essere il vostro, se il vostro migliore amico vi avesse scoperto con la sorellina.

ALLAN MARQUES LOUREIRO

(Se invece la sorellina in questione ha più baffi del fratello, ma voi quella rude immatura ignoranza proprio non riuscite a togliervela dalla testa: GIUSEPPE ALVES)

2. La novellina.
Ci stai lavorando dall’anno scorso. La vedevi uscire da scuola tutti i giorni.
Limoni infiniti su quelle panchine aspettando la maggiore età. E quest’anno finalmente ci siamo. Nessuno si intromette tra di voi, forse perché nessuno ne conosce l’esistenza, tu però ci credi fino alla fine. Se poi sarà una delusione (soprattutto considerando che gioca in squadra con Ciccio Brienza), sapremo cosa intendeva Loretta Goggi quando cantava ‘ Maledetta Primavera.’
LANDISLAV KREJCI

3.La santarellina.
Classica ragazza da tappezzeria. Gonne al ginocchio e maglioni a collo alto.
Te la faresti solo se sfidato a provarci dal classico ‘GNA OMO’ (Che tradotto dal veneto all’italiano equivale ad un’alzata di mento in stile mafioso, accompagnata dalla frase ‘Neanche uomo a farlo’. Leggenda narra che nessuno si sia mai rifiutato.)
L’anno scorso comunque è toccato a te. Non l’avresti comprata neanche a 1, ma tant’è…
E invece… fuochi d’artificio a letto. Perchè l’abito non fa il monaco e i maglioni a collo alto non fanno una santarellina.
EMANUELE GIACCHERINI.

4 La figa.
Eh si, c’è sempre. Amicizie rovinate per lei. Aste finite a schiaffoni. Ma una stella che brilla più delle altre c’è ogni anno. Se riesci a portarla a casa, di sicuro hai sborsato parecchio. Un po’ come per Parco della Vittoria nel Monopoli.
Se però riesci a portare a casa anche il risultato poi, beh questo solo Dio lo sa.
GONZALO ‘EL PIPITA’ HIGUAIN.

5 L’amica.
E’ il Jolly. Ogni compagnia maschile ne ha una. Se è in serata può regalare grandi soddisfazioni, soprattutto quando la riaccompagni a casa sbronza. Altre invece, tipo quando parla durante le partite, regala solo bestemmie. Rimane comunque un porto sicuro e quando però la prende qualcun altro.. un po’ vi manca.
SIMONE MISSIROLI

6.  La Ex.
In passato ha avuto il suo momento di gloria. Ti ha regalato tante gioie e altrettante bestemmie. Soprattutto bestemmie. Ma è una zoccola e ci ricaschi sempre.
E sono solo bestemmie poi.
ANTONIO CASSANO

Gli uomini dicono che le donne sono delle pazze.
In effetti… noi siamo quelle che aspettano con ansia i saldi, per poterci andare tutte lo stesso giorno e litigare per lo stesso vestito, che con tutta probabilità andrà assieme a tutto il resto di “NonHoNullaDaMettere” che abbiamo in armadio.

Ma amiche mie, quando ve lo diranno, ricordatevi di queste notti…
Queste magiche notti, dove tutto può succedere.
Di quelle notti che vi porterete dentro per tutto l’anno.
Quelle dove loro si chiudono tutti in una stanza per 5 ore di fila, a fare trattative con milioni fasulli, per formare squadre fasulle con nomi improbabili, urlando “No è mio, sapevi che lo volevo” per giocatori che il 90% delle volte segnano solo quando li lasciano in panca e saranno la causa del loro malumore per tutti i weekend.

Che pazze siamo.