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buon anno capodanno malinconia

New Year Blues

New Year Blues

Comunque secondo me tutto sto ℂ𝕙𝕣𝕚𝕤𝕞𝕒𝕤 𝔹𝕝𝕦𝕖𝕤, sta malinconia delle feste non è dovuta solo alla solitudine che ci assale anche quando siamo in mezzo ad una tavolata piena di persone…
E’ dovuta anche al fatto che le feste ci ricordano come ci piacerebbe vivere sempre.
In ferie, per esempio.

Ma poi ci ricorda anche che non possiamo, perché come tutte le cose belle, finiscono. (𝒪𝐻 𝒪𝐻 𝒪𝐻 𝒜𝒩𝒩𝒪 𝒩𝒰𝒪𝒱𝒪, 𝒪𝒯𝒯𝐼𝑀𝐼𝒮𝑀𝒪 𝒱𝐸𝒞𝒞𝐻𝐼𝒪!)

Ho sempre odiato quelli che ‘𝓝𝓸𝓷 𝓿𝓮𝓭𝓸 𝓵’𝓸𝓻𝓪 𝓯𝓲𝓷𝓲𝓼𝓬𝓪𝓷𝓸 𝓼𝓽𝓲 𝓰𝓲𝓸𝓻𝓷𝓲, 𝓹𝓮𝓻 𝓽𝓸𝓻𝓷𝓪𝓻𝓮 𝓪 𝓵𝓪𝓿𝓸𝓻𝓸. 𝓐 𝓬𝓪𝓼𝓪 𝓶𝓲 𝓪𝓷𝓷𝓸𝓲𝓸’, che ti obbligano a fissarli come Cersei Lannister guarda laggente; con disprezzo.
Non ve le meritate le ferie.
E nemmeno ho mai creduto a quelli che ‘𝓘𝓸 𝓪𝓶𝓸 𝓲𝓵 𝓶𝓲𝓸 𝓵𝓪𝓿𝓸𝓻𝓸, 𝓷𝓸𝓷 𝓶𝓲 𝓹𝓮𝓼𝓪 𝓽𝓸𝓻𝓷𝓪𝓻𝓬𝓲’, che ti obbligano a fissarli come Cersei Lannister guarda laggente; con disprezzo ma anche con una spolverata di invidia.

Beh si, invidio chi dice questo con convinzione. Credo che trovare un lavoro ‘Meno peggio’ degli altri di sti tempi sia una gran fortuna.
Lo so, lo so, chi ce l’ha probabilmente si è fatto il culo per arrivare a poter affermare ciò.. Vabbè allora invidio la loro tenacia e costanza nel raggiungerlo, meglio?

Io però, nel caso non fosse sufficientemente chiaro, non sono mai stata granchè ottimista nella vita (Ah no?!) e quindi non sono mai riuscita a godermi, come sarebbe stato giusto, i momenti belli.
Sto forse imparando ora.
Non vedo il bicchiere nè mezzo pieno, nè mezzo vuoto. Semplicemente lo vedo e penso già a quando finirà; mi assale quel senso di tristezza che mi costringe a pensare già al prossimo.. si no ok forse la metafora non è proprio azzeccatissima, ma avete capito no?

New Year Blues

Per noi comuni mortali che abbiamo un lavoro che ci serve e basta, e che vediamo esattamente come tale, qualsiasi cosa ci distolga, anche se per poco, da quella routine isana… la viviamo come una boccata d’aria fresca. Sappiamo quali sono quei momenti e li aspettiamo, un po’ viviamo per quelli (per non dire ‘soppravviviamo’, perchè è appena iniziato l’anno e o promesso di essere più propositiva). Il venerdì pomeriggio. Una festa. Il giorno prima di un viaggio.. Si insomma avete presente quella sensazione?!

E quindi le feste ci ricordano anche a questo; l’andare a letto tardi (cioè comunque alle 23.30 perchè il sonno non va in ferie) e senza mettere la sveglia, svegliarsi quando si vuole (cioè alle 8 ugualmente perchè ormai la vecchiaia decide da sola), programmare o non programmare la giornata con un ‘Cosa voglio fare oggi?’, il pranzo a casa con calma, le passeggiate in centro, lo shopping, l’aria rilassata, le serie tv ad oltranza, l’organizzare cene, il trucco/parrucco fatto senza fretta, gli aperitivi rilassati, un viaggio, la felicità di avere del tempo veramente nostro e decidere davvero che farne…
E poi SBAM ECCOCI AL 2 GENNAIO.
Di già? SI.

E allora aspettiamo il 6 Gennaio per riprendere aria, ma tanto cade di Domenica e quindi non cambia un cazzo. Cosa ci sarà poi? San Valentino? Si ma non si sta a casa per San Valentino mannaggia.. Pasqua? Quando cade? IL 21 Aprile. IL 21 APRILE? MA SCHERZIAMO?? E Fino al 21 Aprile cosa dovremmo fare?

‘𝑀𝒾 𝓈𝒸𝓊𝓈𝒾 𝒸𝒶𝓂𝑒𝓇𝒾𝑒𝓇𝑒, 𝓂𝒾 𝓅𝑜𝓇𝓉𝑒𝓇𝑒𝒷𝒷𝑒 𝓊𝓃 𝒶𝓁𝓉𝓇𝑜 𝒸𝒶𝓁𝒾𝒸𝑒 𝒹𝒾 𝓇𝑜𝓈𝓈𝑜 𝒸𝑜𝓇𝓉𝑒𝓈𝑒𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒? 𝒜𝓃𝓏𝒾 𝑔𝓊𝒶𝓇𝒹𝒾, 𝓃𝑒 𝓅𝑜𝓇𝓉𝒾 𝑔𝒾à 𝒶𝓁𝓉𝓇𝒾 𝒹𝓊𝑒 𝒹𝒾𝓇𝑒𝓉𝓉𝒶𝓂𝑒𝓃𝓉𝑒. 𝒢𝓇𝒶𝓏𝒾𝑒’
Ecco ora capite la metafora..

Ecco il New Year Blues

Si si lo so, se fossero così tutti i giorni diventerebbe abitudine e non l’apprezzeremmo più blablablabla..
Ma non si potrebbe fare chessò 5 giorni a casa e 2 di lavoro?
Giuro che in quei due giorni lavoreremmo tantissimo!!!

ex rassegnata messaggi

EXere o non EXere, questo è il problema

EXere o non EXere, questo è il problema

Che la parola ‘Ex’ fosse compresa in quella categoria di parole capaci di creare fastidio alla sola pronuncia, era cosa risaputa. Un po’ come ‘Equitalia’ o ‘Analcolico’.

Ma all’alba dei 30 anni, mi sono resa conto di una cosa.

Il problema non sono le ex. Noi tutte siamo ex di qualcuno. (E nel caso non lo foste allora magari potreste risparmiavi questo articolo. Forse avete altri problemi ai quali dedicarvi.)

Ma torniamo a noi, anzi a loro.. dicevo, il vero problema non sono le ex, bensì le ex che non si rassegnano di essere tali.

Quando si sta con qualcuno, si ha la tendenza, naturale, a ritenerci (giustamente, in quel momento) la persona migliore che possa stare con quel qualcuno.

Ma quando ci si molla, per quanto una storia possa essere stata importante, uni o bilateralmente, bisognerebbe sempre fare i conti con quella ‘tendenza’ e semplicemente ammettere che forse (forse), ci sbagliavamo… ex dignità messaggi

(Certamente a volte si soffre di più, altre di meno, altre ancora fregauncazzo)

Ecco, questo le ex in questione, non lo fanno. Magari vanno avanti con la loro vita (…), ma ogni tanto hanno bisogno di buttar là un qualcosa che loro vedono come un ‘semplice messaggio’ quando in realtà non si rendono conto di lanciare solo pezzettini della loro dignità un po’ alla volta.

E non sto parlando di messaggi tipo  «Ehi ciao ascolta ti ricordi il nome di quel ristorante blabblabla? Grazie mille ciao.» fini a se’ stessi e del tutto leciti.

No, parlo di quei messaggi venuti dal nulla e mandati per il nulla più cosmico: «Ciao sai che ti ho sognato stanotte

UAU grazie. messaggio ex

Ecco quest’ultimi messaggi, a meno che per il vostro compleanno non abbiate chiesto l’abbonamento a ‘Cioè’… anche no dai!!

Io personalmente non ho mai avuto grossi fastidi provocati dai miei ex o dalle ex dei miei ex, forse perché prima del classico insulto gratuito mi sono sempre fermata a pensare. E quindi solidarietà femminile prima di tutto.

Ma come dicevo, c’è modo e modo di essere l’‘Ex’ di qualcuno.

C’è il modo rispettoso.

C’è il modo irrispettoso.

E c’è quello un po’ (tanto) triste.

Scegliere che tipo di EX essere è un nostro dovere.

Il primo. Il rispettoso: ovvero quello nel quale tutte pensiamo di rientrare, è il migliore nonché il più semplice.

Finisce la storia, rimane l’affetto, rimane la stima e soprattutto rimane il rispetto, ( solo se lui non è stato una merda, sennò passate direttamente alla frase finale) quindi ‘Buon compleanno :)’ e ‘Buon Natale’   se sentiti, si possono anche mandare, sennò anche no.

Dopodiché semplicemente grossi sorrisi se lui è felice con qualcun’altra, ognuno per la sua strada e grandi ciao con le mani.

Il secondo. L’irrispettoso: Ovvero quello utilizzato da coloro che ogni tot. tempo sentono il bisogno di scrivergli (il range di tempo che intercorre tra un messaggio e l’altro dipende dal disagio mentale). Ci sono quelle che lo fanno perché non rassegnate e quindi palesando più volte il sentimento. E ci sono quello che lo fanno perché non rassegnate ma facendo finta di esserlo, quindi inventando le più svariate scuse per scrivere…

Spesso ignare del fatto che la banalità di quei messaggi è proporzionale alla velocità con la quale lo screenshot  da lui, arriverà a noi e poi da noi ooovviamente al gruppo delle nostre amiche. ex messaggio

O almeno io dico ‘ignare’, in caso contrario vanno di diritto alla categoria 3.

Il terzo. Per l’appunto il terzo, non è altro che il secondo, ma con l’aggravante del fatto che nonostante le risposte di lui riescano, seppur sempre con gentilezza, a rasentare il ‘Mo’ basta avresti anche un po’ rotto er cazzo’, lei continua…

Gemma Galgani Docet (If u know what I mean).

La cosa più triste di questa categorie è il fatto che così facendo vengono a mancare il rispetto, la stima e anche i ricordi belli. Lasciando semplicemente spazio a ‘Ma si dai è fatta così, prima o poi si stuferà spero!’. La compassione insomma.

E sinceramente credo che nessuna donna se sapesse di generare compassione, manderebbe ancora alcuni messaggi.

So che state pensando ‘Ma io sono mai stata così? No dai, gli ho solo scritto per (…)..’, beh ognuna di noi sa’ perfettamente quando un messaggio era giustificato e quando invece era semplicemente ‘in più’, al momento e alla persona sbagliata.

Eh lo so, nessuna di noi vorrebbe rientrare in questa categorie.. ma temo più di qualcuna si costretta ad ammetterlo a se stessa.

Imparare a distinguere la ‘gentilezza’ dal ‘dare corda’, spesso può risparmiarci dalle categorie 2 e 3.

In alternativa c’è un’altra antichissima ma altrettanto valida tecnica: avere delle buone amiche da consultare prima di qualsiasi messaggio da inviare.

EXere o non EXere, questo è il problema