Tag Archivio per: insicurezza delle donne

8 marzo festa della donna

Festa della Donna: 50 Sfumature di Noi

Festa della Donna: 50 Sfumature di Noi

Inizialmente il pezzo che mi ronzava in testa per la Festa della Donna, era tutt’altro.. ma man mano che lo buttavo giù i pensieri iniziavano a farsi talmente intricati e ad andare così veloci, che la penna non riusciva proprio più a stargli dietro e allora ho capito…
Il fatto è, che la donna è impossibile da racchiudere in un post.

Non me ne vogliano gli uomini che indubbiamente sono anche loro degli splendidi esemplari e che sicuramente ne hanno le palle piene di elogi alla donna, ma oh ragazzi per le donne non c’è descrizione che tenga.
Sarà che quest’anno più di altri, grazie al blog e alla pagina, ho conosciuto un’infinità di donne e storie incredibili, che spero un giorno di poter racchiudere in singoli racconti.

Ma più di ogni altra cosa mi sono resa conto di quanto, ogni singola donna sia come un potentissimo colore primario diverso, che in base a vari fattori, atmosferici, ormonali, emozionali e quant’altro.. crea sfumature di quello stesso colore, che nemmeno lei pensava di poter creare.
Siamo noi stesse le prime a stupirci di quello che a volte, riusciamo a creare. Così come siamo noi stesse, le prime a farci le critiche più pesanti.

E no, io non credo che le donne meritino una festa loro, solo perché superiori agli uomini. Non esiste superiorità. Non esiste parità.
La parità dei diritti si, parità di genere no.
Noi siamo noi, loro sono loro. Ed è bellissimo così.

E quindi niente…

50 Sfumature di Donna

Che siate da jeans o da vestito.

Che siate madri o trent’enni in perenne crisi esistenziale (esempio puramente casuale ovviamente).

Che siate ‘per la carriera’ o ‘per la famiglia’ prima di tutto.

Che siate da ‘Un tavolo per uno’ o da ‘Ti invidio, chissà se un giorno anche io riuscirò a fare un viaggio sola’.

Che siate per la ceretta o per il rasoio. (O per il pelo libero)

Che siate da ‘Gomiti stretti a tavola e gambe giù dal divano sempre’ o da ‘Frittatona di cipolle e rutto libero’.

Che siate per lo shopping o per i viaggi.
Che siate da Seth o da Ryan.
Che siate Nerd o Fashion victims.
Che siate per i rugbysti o per i calciatori.
O in qualsiasi personaggio di Sex&TheCity vi rivediate…

Qualsiasi sia il nostro profilo o la nostra sfumatura, una cazzo di festa ce la meritiamo. Anche senza motivo.

E sapete qual è la cosa bella di questa lista appena fatta, che se siete come me, vi vedrete (seppur in percentuali diverse) in tutte le alternative che ho scritto. Ecco quello che intendevo con milioni di sfumature di colori, se non l’aveste capito…

Siamo tutto. Anche quando ci sentiamo niente.

Quindi si cazzo, abbiamo una festa nostra e senza rimuginare troppo sopra al fatto che dovrebbe essere tutti i giorni, o che non ne dovremmo avere bisogno o che ancora, non ce la meritiamo, possiamo per una volta stare zitte e godercela?

E sì, probabilmente come ogni anno ci useranno come cavie per attirare gli uomini nei locali e sì come ogni anno non avranno ancora capito che a nessuna donna piace lo spogliarello maschile… e allora? Propinatecelo lo stesso.

Tanto a noi non frega un cazzo, entriamo gratis nei locali, ne approfitteremo per vederci con amiche con le quali non riusciamo mai a beccarci (o sempre troppo poco), balleremo e se ci scappaerà un limone LIMONEREMO!

E se non limoneremo o se staremo a casa in pigiama a guardare per l’ennesima volta la prima serie di Grey’s Anatomy, andrà bene uguale perché è la nostra festa, facciamo il cazzo che ci pare e siamo figherrime lo stesso.

Oggi e sempre. (gesto della nera incazzata)

Buona vita ragazze, qualsiasi sfumatura vogliate essere!

https://open.spotify.com/track/3cBtANnJGopPaRMXCl3mV7(copiami e ascoltami su spotify 🙂)

aboutme_michela gallo_mainagioia is the new black

Lettera aperta ad un’amica per imparare ad amarsi

Lettera aperta ad un’amica per imparare ad amarsi

Ogni donna da quando nasce, convive con un carico di insicurezze che dovrà imparare a gestire.
Ci passiamo tutte, me compresa.
Qualche kg di troppo, le tette troppo piccole, il naso troppo grande, la timidezza, qualche segno sul viso…

Ci guardiamo tutte, ci critichiamo tutte e ci invidiamo tutto. Senza mai soffermarci su cosa gli altri invidino a noi però.
Ci moltiplichiamo le insicurezze volontariamente.
Ma arriva un momento, un periodo, in cui dovremmo fermarci e chiederci se ne vale veramente la pena.

Vale la pena combattere contro i mulini a vento per una vita intera?

Ed è da quel momento che decidi quali priorità dare alla tua vita.


Dicono che non potrai mai amare nessuno se non impari ad amare prima te stesso.
Nessuno però ti dice che sarà tra le cose più difficili da imparare.
Nessuno t’insegna a farlo.


Io non solo non ne ero capace, ma ne ero terrorizzata.
Ma, ho imparato ad allacciarmi le scarpe, ho imparato a mettermi l’eyeliner da sola, avrei imparato anche quello quindi.
Inizi da un film al cinema da sola.
Un viaggio sola dalla parte opposta del mondo.
Una cena da sola in un locale pieno di coppie e gruppi di amici.
«Ma non ti stufi di fare tutto da sola? Il bello è condividere‘».

Lettera aperta ad un’amica per imparare ad amarsi

No. Il bello è viversi le cose consapevolmente.

Il bello è stare in mezzo al ponte di Brooklyn, chiudere gli occhi, braccia al cielo, fare un respiro profondo e sentire il sorriso esploderti in faccia.
Condividere sarà un valore aggiunto.

Non puoi condividere qualcosa che non hai prima reso un po’ tuo.
E allora capisci che i kg di troppo, le tette piccole, i segni sul viso, non sono altro che TE..
Capisci che, un vestito che ti piace tanto ma che ti cade male sui fianchi, non è un vestito che fa per te.
Ma ce ne sarà un altro che addosso a te sembrerà disegnato apposta. E ti sentirai bella.
Che un uomo che ti piace tanto ma che non ti richiama dopo il primo appuntamento, non è un uomo che fa per te.
Ma ce ne sarà un altro che mentre tu sarai li sul ponte di Brooklyn, sorriderà a sua volta, contagiato dal tuo sorriso che non sarà dipeso da nessuno se non da te stessa. E ti sentirai felice.
E condividere sarà così.
Capirai che non esiste nessun ”Non posso vivere senza di te” ma solamente i ”Posso vivere senza di te, solo che non voglio farlo”.
Ovvero capirai che la tua vita viene prima. Di tutto.